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Significato di softness

morbidezza; tenerezza; delicatezza

Etimologia e Storia di softness

softness(n.)

"qualità o stato di essere morbido," in qualsiasi senso, Medio Inglese softnesse, derivante dall'Inglese Antico softnes "facilità, comfort; stato di essere morbido al tatto; lusso;" vedi soft (agg.) + -ness. Il significato "gentilezza, tenerezza" risale circa al 1300, mentre quello di "debolezza di carattere, effeminatezza" appare circa nel 1600.

Voci correlate

In antico inglese, softe, in forma precedente sefte, significava "gentile, di natura mite; facile, confortevole, calmo, indisturbato; lussuoso." Derivava dal germanico occidentale *samfti, che a sua volta proveniva dal proto-germanico *samftijaz, traducibile come "livello, uniforme, liscio, gentile, morbido." Questa radice è condivisa anche dall'antico sassone safti, dall'antico alto tedesco semfti, dal tedesco moderno sanft, e da una variante con -ch- al posto di -f-, come nel medio olandese sachte, nell'olandese zacht e nel tedesco sacht. La radice indoeuropea *sem- (1) significava "uno; come uno, insieme a" ed è all'origine di parole come seem e same. L'etimologia suggerisce un significato di "liscio e gradevole," riferito al tatto, ai sensi o alla mente.

Dal circa 1200, il termine è stato usato per descrivere persone, cuori e simili, con il significato di "tenero, incline alle emozioni," ma anche "facilmente commovibile o influenzabile; dal cuore tenero, simpatetico; docile." È attestato già dalla fine del XIV secolo con il significato di "indulgente," e in seguito ha acquisito connotazioni di "fisicamente debole; effeminato, facilmente sopraffatto, privo di coraggio maschile." L'accezione di "stupido, semplice, sciocco" è documentata a partire dagli anni '20 del Seicento.

Dal XIII secolo, il termine è stato applicato a oggetti materiali, descrivendo qualcosa di "non rigido, non grossolano, fine; che cede facilmente alla pressione." Riguardo ai suoni o alle voci, ha assunto il significato di "quieto, non forte o aspro" già all'inizio del XIII secolo. Per quanto riguarda le parole, ha indicato "mite, contenuto; cortese" verso la metà del XIV secolo. Dalla fine del XIV secolo, è stato usato anche per descrivere il vento, la pioggia e simili.

Nel 1755, il termine è stato utilizzato per l'acqua, indicando che è "relativamente priva di sali minerali." Dal 1789, è stato applicato al carbone, generalmente per riferirsi al carbone bituminoso in contrapposizione a quello antracite. In riferimento alle bevande, ha assunto il significato di "analcolico" nel 1879. Per quanto riguarda le lettere (come -c-, -g-, ecc.), ha descritto una pronuncia più sibilante e meno esplosiva, attestata negli anni '30 del Seicento.

Nel contesto tecnologico, ha cominciato a significare "che utilizza risorse naturali" nel 1974, forse già dal 1970. In ambito scientifico, ha descritto metodi o dati "non soggetti a verifica sperimentale, non matematici" intorno al 1960.

Molte espressioni sono semplici contrasti rispetto a quelle precedenti con hard. Ad esempio, Soft landing è stato coniato nel 1958 nel contesto del programma spaziale statunitense. soft rock, come stile musicale, è attestato dal 1969. L'espressione Soft spot, che indica un "punto debole o vulnerabile," sia in senso letterale che figurato, è documentata nel 1933 in contesti colloquiali. Il soft sell, una tecnica di vendita basata su persuasioni gentili, è stato coniato nel 1955. Lo stile di danza Soft-shoe è attestato dal 1927. Il termine fotografico soft-focus (aggettivo), riferito a obiettivi o scatti fotografici, risale al 1917; l'uso figurato è documentato dal 1961. L'espressione The softer sex, usata per riferirsi collettivamente alle donne, è attestata negli anni '40 del Seicento.

È un elemento che forma parole e indica azione, qualità o stato. Si attacca a un aggettivo o a un participio passato per creare un sostantivo astratto. Proviene dall'inglese antico -nes(s) e ha origini nel proto-germanico *in-assu-. Ha cognati in altre lingue germaniche, come l'antico sassone -nissi, il medio olandese -nisse, l'olandese -nis, l'antico alto tedesco -nissa, il tedesco -nis e il gotico -inassus. La sua struttura si compone di *-in-, che originariamente apparteneva al tema del sostantivo, e *-assu-, un suffisso per formare sostantivi astratti. Questo ultimo potrebbe derivare dalla stessa radice del latino -tudo, come si può vedere in -tude.

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