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Significato di soft-soap

sapone liquido; lusinghe

Etimologia e Storia di soft-soap

soft-soap(n.)

"sapone di potassa, sapone liquido realizzato con potassa come base," primi anni del 1400, da soft (aggettivo) + soap (sostantivo). Si chiama così perché non si indurisce in panetti. Il significato figurato di "adulazione" è attestato dal 1830.

Voci correlate

In medio inglese si trova sope, che deriva dall'antico inglese sape, e indicava "sapone, unguento". In passato, era anche un colorante per capelli rosso usato dai guerrieri germanici per apparire più spaventosi. Questo termine proviene dal proto-germanico *saipon, che significa "cosa che gocciola, resina". Da qui si sviluppano parole come il medio basso tedesco sepe, il frisone occidentale sjippe, l'olandese zeep, l'alto tedesco antico seiffa e il tedesco moderno seife, tutte tradotte come "sapone". Inoltre, l'alto tedesco antico seifar significa "schiuma", mentre l'antico inglese sipian si traduce come "gocciolare". Questi termini affondano le radici nel proto-indoeuropeo *soi-bon-, derivato dalla radice *seib-, che significa "versare, gocciolare, stillare". È possibile che questa radice abbia influenzato anche il latino sebum, che significa "sego, strutto, grasso".

I Romani e i Greci utilizzavano l'olio per pulire la pelle. Le parole romanze per "sapone" (come l'italiano sapone, il francese savon e lo spagnolo jabon) derivano dal latino tardo sapo, che indicava "pomata per colorare i capelli". Questo termine è stato menzionato per la prima volta da Plinio ed è un prestito germanico, così come il finlandese saippua. Il significato figurato di "adulazione" è attestato a partire dal 1853.

In antico inglese, softe, in forma precedente sefte, significava "gentile, di natura mite; facile, confortevole, calmo, indisturbato; lussuoso." Derivava dal germanico occidentale *samfti, che a sua volta proveniva dal proto-germanico *samftijaz, traducibile come "livello, uniforme, liscio, gentile, morbido." Questa radice è condivisa anche dall'antico sassone safti, dall'antico alto tedesco semfti, dal tedesco moderno sanft, e da una variante con -ch- al posto di -f-, come nel medio olandese sachte, nell'olandese zacht e nel tedesco sacht. La radice indoeuropea *sem- (1) significava "uno; come uno, insieme a" ed è all'origine di parole come seem e same. L'etimologia suggerisce un significato di "liscio e gradevole," riferito al tatto, ai sensi o alla mente.

Dal circa 1200, il termine è stato usato per descrivere persone, cuori e simili, con il significato di "tenero, incline alle emozioni," ma anche "facilmente commovibile o influenzabile; dal cuore tenero, simpatetico; docile." È attestato già dalla fine del XIV secolo con il significato di "indulgente," e in seguito ha acquisito connotazioni di "fisicamente debole; effeminato, facilmente sopraffatto, privo di coraggio maschile." L'accezione di "stupido, semplice, sciocco" è documentata a partire dagli anni '20 del Seicento.

Dal XIII secolo, il termine è stato applicato a oggetti materiali, descrivendo qualcosa di "non rigido, non grossolano, fine; che cede facilmente alla pressione." Riguardo ai suoni o alle voci, ha assunto il significato di "quieto, non forte o aspro" già all'inizio del XIII secolo. Per quanto riguarda le parole, ha indicato "mite, contenuto; cortese" verso la metà del XIV secolo. Dalla fine del XIV secolo, è stato usato anche per descrivere il vento, la pioggia e simili.

Nel 1755, il termine è stato utilizzato per l'acqua, indicando che è "relativamente priva di sali minerali." Dal 1789, è stato applicato al carbone, generalmente per riferirsi al carbone bituminoso in contrapposizione a quello antracite. In riferimento alle bevande, ha assunto il significato di "analcolico" nel 1879. Per quanto riguarda le lettere (come -c-, -g-, ecc.), ha descritto una pronuncia più sibilante e meno esplosiva, attestata negli anni '30 del Seicento.

Nel contesto tecnologico, ha cominciato a significare "che utilizza risorse naturali" nel 1974, forse già dal 1970. In ambito scientifico, ha descritto metodi o dati "non soggetti a verifica sperimentale, non matematici" intorno al 1960.

Molte espressioni sono semplici contrasti rispetto a quelle precedenti con hard. Ad esempio, Soft landing è stato coniato nel 1958 nel contesto del programma spaziale statunitense. soft rock, come stile musicale, è attestato dal 1969. L'espressione Soft spot, che indica un "punto debole o vulnerabile," sia in senso letterale che figurato, è documentata nel 1933 in contesti colloquiali. Il soft sell, una tecnica di vendita basata su persuasioni gentili, è stato coniato nel 1955. Lo stile di danza Soft-shoe è attestato dal 1927. Il termine fotografico soft-focus (aggettivo), riferito a obiettivi o scatti fotografici, risale al 1917; l'uso figurato è documentato dal 1961. L'espressione The softer sex, usata per riferirsi collettivamente alle donne, è attestata negli anni '40 del Seicento.

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