Verso la fine del XIV secolo, il termine natif si afferma con il significato di "naturale, innato, ereditario, legato a qualcosa in modo naturale." Deriva dal francese antico natif, che significava "nativo, nato in un luogo; grezzo, incontaminato" (XIV secolo), e ha radici latine nel termine nativus, che si traduce come "innato, prodotto dalla nascita." Questo a sua volta proviene da natus, participio passato di nasci (in antico latino gnasci), che significa "nascere." È correlato a gignere, che significa "generare," e affonda le sue origini nella radice protoindoeuropea *gene-, che esprime l'idea di "dare vita, generare." Da qui si sviluppano termini legati alla procreazione e ai gruppi familiari e tribali.
A partire dai primi anni del XV secolo, il termine viene usato per indicare chi è "nato in un luogo specifico, di origine o crescita indigena, non esotico o straniero." Viene anche impiegato per riferirsi a chi è "legato a un luogo per nascita," come nel caso di native land (terra natale). In un'accezione ormai desueta, risalente sempre ai primi anni del XV secolo, il termine assume anche il significato di "vincolato; nato in schiavitù o servitù." Nel contesto di metalli, minerali e simili, il significato di "che si trova in uno stato puro in natura" si afferma negli anni '90 del XVII secolo.
Il termine Native American, usato per riferirsi ai popoli aborigeni delle Americhe, appare intorno al 1900, inizialmente come titolo di una rivista "dedicata all'educazione degli indiani."
In the early 1970s, ... activist Indians began calling themselves Native Americans (from the peyote-using Native American Church, incorporated in 1918 in Oklahoma and subsequently in other states). The newer term, aside from disassociating its users from the reservation life of the past, was a form of one-upsmanship, since it reminded whites just who was on the premises first. [Hugh Rawson, "Wicked Words"]
Nei primi anni '70, ... alcuni attivisti indiani iniziarono a chiamarsi Native Americans (ispirandosi alla Native American Church, che utilizza il peyote e fu fondata nel 1918 in Oklahoma e poi in altri stati). Questo nuovo termine, oltre a distaccare i suoi utilizzatori dalla vita nei riservati del passato, rappresentava anche una forma di superiorità, poiché ricordava ai bianchi chi fosse realmente il primo ad abitare quei luoghi. [Hugh Rawson, "Wicked Words"]