All'inizio del XIV secolo, il termine bealte indicava "attrattiva fisica," ma anche "bontà, cortesia." Proveniva dall'anglo-francese beute e dall'antico francese biauté, che significava "bellezza, seduttività, persona bella" (XII secolo; in francese moderno beauté). In precedenza, si usava beltet, derivante dal latino volgare *bellitatem (nominativo bellitas), che indicava "lo stato di essere gradevole ai sensi" (da cui anche lo spagnolo beldad e l'italiano belta). Questo a sua volta proveniva dal latino bellus, che significava "carino, affascinante," usato in particolare per donne e bambini nella lingua classica, o in modo ironico o offensivo per gli uomini. Potrebbe derivare, secondo Watkins, dalla radice protoindoeuropea *dw-en-elo-, un diminutivo di *deu- (2), che significa "fare, compiere; mostrare favore, venerare." Stendhal lo ha definito celebremente come la promesse de bonheur, ovvero "la promessa di felicità."
[I]t takes the one hundred men in ten million who understand beauty, which isn't imitation or an improvement on the beautiful as already understood by the common herd, twenty or thirty years to convince the twenty thousand next most sensitive souls after their own that this new beauty is truly beautiful. [Stendhal, "Life of Henry Brulard"]
Ci vogliono cento uomini su dieci milioni che comprendano la bellezza, che non è imitazione né un miglioramento di ciò che è già considerato bello dalla massa; ci vogliono venti o trenta anni per convincere le ventimila anime più sensibili dopo di loro che questa nuova bellezza è davvero bella. [Stendhal, "Vita di Henry Brulard"]
Il termine ha sostituito l'antico inglese wlite. Il significato concreto di "donna bella" in inglese è attestato dalla fine del XIV secolo. Beauty-sleep, che indica "sonno prima di mezzanotte" (considerato popolarmente il più ristoratore), è documentato nel 1850. Beauty-spot, ovvero "macchia scura applicata sul viso dalle donne per esaltare la bellezza," risale agli anni '50 del Seicento. Beauty-contest è attestato dal 1885, mentre beauty-queen appare nel 1922 (in precedenza era un nome usato per indicare animali da allevamento). L'espressione Beauté du diable (letteralmente "bellezza del diavolo") è entrata nell'inglese dal francese nel 1825.
But as it is hardly possible to define all the properties which constitute beauty, we may observe in general, that beauty consists in whatever pleases the eye of the beholder, whether in the human body, in a tree, in a landscape or in any other object. [from definition of BEAUTY in Noah Webster's "Dictionary of the English Language," 1828]
Ma poiché è praticamente impossibile definire tutte le proprietà che costituiscono la bellezza, possiamo osservare in generale che essa consiste in ciò che piace all'occhio dell'osservatore, sia nel corpo umano, in un albero, in un paesaggio o in qualsiasi altro oggetto. [definizione di BELLEZZA nel "Dizionario della lingua inglese" di Noah Webster, 1828]
That pleasure which is at once the most intense, the most elevating, and the most pure is, I believe, found in the contemplation of the beautiful. When, indeed, men speak of Beauty, they mean, precisely, not a quality, as is supposed, but an effect—they refer, in short, just to that intense and pure elevation of soul—not of intellect, or of heart—upon which I have commented, and which is experienced in consequence of contemplating the “beautiful.” [Poe, "The Philosophy of Composition," 1846]
Credo che il piacere più intenso, elevante e puro si trovi nella contemplazione del bello. Quando, infatti, si parla di Bellezza, non si intende una qualità, come si suppone, ma un effetto: si fa riferimento, insomma, a quella intensa e pura elevazione dell'anima—non dell'intelletto o del cuore—di cui ho parlato, e che si prova contemplando il "bello." [Poe, "La filosofia della composizione," 1846]