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Significato di critic

giudice; censore; recensore

Etimologia e Storia di critic

critic(n.)

In passato, il termine critick risale agli anni '80 del 1500 e indicava "colui che esprime un giudizio, una persona esperta nel valutare il merito di una particolare categoria di opere." Deriva dal francese critique (XIV secolo), a sua volta preso dal latino criticus, che significava "giudice, censore, estimatore," e si riferiva anche a chi era in grado di individuare passaggi spurii in un testo letterario. Questa parola latina proviene dal greco kritikos, che significa "capace di fare giudizi," e deriva da krinein, ossia "separare, decidere" (dalla radice proto-indoeuropea *krei-, che significava "setacciare," e quindi "discriminare, distinguere"). Il significato di "chi giudica i meriti di libri, opere teatrali, ecc." si afferma intorno al 1600. Fin dall'inizio, la parola inglese ha portato con sé anche un certo tono di "censore, pignolo, chi giudica severamente."

To understand how the artist felt, however, is not criticism; criticism is an investigation of what the work is good for. ... Criticism ... is a serious and public function; it shows the race assimilating the individual, dividing the immortal from the mortal part of a soul. [George Santayana, "The Life of Reason," 1906]
Tuttavia, comprendere come si sentisse l'artista non è critica; la critica è un'indagine su quale sia il valore dell'opera. ... La critica ... è una funzione seria e pubblica; mostra come la società assimili l'individuo, separando la parte immortale da quella mortale di un'anima. [George Santayana, "La vita della ragione," 1906]
A perfect judge will read each work of wit
With the same spirit that its author writ;
[Pope, "An Essay on Criticism," 1709]
Un giudice perfetto leggerà ogni opera d'ingegno
Con lo stesso spirito con cui l'ha scritta il suo autore;
[Pope, "Saggio sulla critica," 1709]

Nel 1600, per indicare un "critico inferiore o incompetente," si usava il termine criticaster; le generazioni successive hanno proposto varianti come criticling, critikin, criticule.

Voci correlate

Negli anni '80 del 1500, il termine era usato per descrivere chi era "censurante, incline a trovare difetti," derivando da critic + -al (1). Il significato di "importante o essenziale per determinare" è emerso attorno al 1600, inizialmente in ambito medico. La connotazione di "di natura critica, in una condizione di estrema incertezza o pericolo" risale agli anni '60 del 1600; quella di "coinvolgente giudizio sulla verità o sul merito di qualcosa" è degli anni '40 dello stesso secolo; infine, l'idea di "avere la conoscenza, la capacità o il discernimento per esprimere un giudizio" è anch'essa degli anni '40. Il significato di "relativo alla critica" è attestato dal 1741.

 Correlati: Criticality (1756; nel senso nucleare, 1950); critically (anni '50 del 1600, "con precisione;" 1815, "in una situazione critica"). In scienza nucleare, critical mass è documentato a partire dal 1940.

Intorno al 1600, il termine indicava l'"azione di criticare, discriminare o discutere il merito, il carattere o la qualità di qualcosa; una osservazione critica o una disquisizione." Deriva da critic + -ism. Il significato di "arte di giudicare e definire le qualità o i meriti di un'opera," in particolare "valutare il valore letterario o artistico," si afferma negli anni '70 del Seicento. L'accezione di "indagine sulla storia e sull'autenticità di un testo" (come nel caso di higher criticism) risale agli anni '60 dello stesso secolo.

In the first place, I must take leave to tell them that they wholly mistake the Nature of Criticism who think its business is principally to find fault. Criticism, as it was first instituted by Aristotle, was meant a Standard of judging well. The chiefest part of which is, to observe those Excellencies which should delight a reasonable Reader. [Dryden, preface to "State of Innocence," 1677]
Innanzitutto, devo prendere congedo per dire loro che sbagliano completamente la natura della critica coloro che pensano che il suo scopo principale sia trovare difetti. La critica, come fu concepita da Aristotele, doveva essere uno standard per giudicare bene. La parte principale di essa è osservare quelle eccellenze che dovrebbero deliziare un lettore ragionevole. [Dryden, prefazione a "State of Innocence," 1677]
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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of critic

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