Negli anni '60 del 1500, il termine si riferiva a "un'ellisse" in geometria ed era derivato dal latino ellipsis, a sua volta proveniente dal greco elleipsis, che significava "una mancanza, un difetto, ellissi in grammatica." Era un sostantivo d'azione derivato da elleipein, che significava "mancare, omettere," composto da en- (significa "in," come spiegato in en- (1)) e leipein ("lasciare," proveniente dalla radice protoindoeuropea *leikw-, che significa "lasciare").
Il significato grammaticale e retorico in inglese è stato registrato per la prima volta negli anni 1610. Si riferiva a "una figura sintattica in cui una parte di una frase o di una proposizione viene usata per rappresentare il tutto, omettendo una o più parole e lasciando che il lettore o l'ascoltatore completi il significato."
Nel contesto della stampa, il termine ha assunto il significato di "un segno o segni che indicano l'omissione di lettere, parole o frasi," attestato già nel 1867. Per indicare questa omissione si sono usati trattini, asterischi e punti. Quando si legge ad alta voce, era consuetudine fare una breve pausa in corrispondenza di un'ellissi grammaticale nel testo.
WHEN a word or words are omitted by the figure ellipsis, a pause is necessary where the ellipsis occurs. [Robert James Ball, "The Academic Cicero; or Exercises in Modern Oratory," Dublin, 1823]
QUANDO una o più parole vengono omesse attraverso l'ellissi, è necessaria una pausa nel punto in cui si verifica l'ellissi. [Robert James Ball, "The Academic Cicero; or Exercises in Modern Oratory," Dublino, 1823]
È probabile che l'associazione tra il simbolo tipografico e la pausa nel parlato sia alla base dell'uso, da parte degli scrittori del XX secolo, dei tre puntini per indicare una pausa o un'interruzione nel dialogo, creando una potenziale confusione già notata nel 1939. Un termine correlato è Ellipticity.