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Significato di Favonius

divinità del vento occidentale; vento favorevole; personificazione della brezza

Etimologia e Storia di Favonius

Favonius

La personificazione del vento occidentale nella mitologia romana, dal latino Favonius, che de Vaan suggerisce essere imparentato con il nome del dio Faunus (vedi faun), derivante da un sostantivo preistorico che significa "colui che favorisce" (vedi favor (n.)):

This also yields a good semantic motivation: the wind that stimulates vegetation can be called favourable. Favonius was regarded by the Romans as the herald of spring and the start of new vegetation (e.g. Cato Agr. 50.1, Cicero Ver. 5.27, Lucretius 1.11, Vitruvius 2.9.1).
Questo offre anche una buona motivazione semantica: il vento che stimola la vegetazione può essere chiamato favorevole. Favonius era considerato dai romani il messaggero della primavera e l'inizio della nuova vegetazione (ad esempio Cato Agr. 50.1, Cicerone Ver. 5.27, Lucrezio 1.11, Vitruvio 2.9.1).

La parola latina è la fonte (tramite l'alto tedesco antico phonno, 10° secolo, attraverso la contrazione del latino volgare *faonius) del tedesco Föhn, "vento caldo e secco che soffia giù per le valli alpine." Correlato: Favonian.

Voci correlate

"spirito rustico della foresta o semidio, parte umano e parte caprino," tardo XIV secolo, dal latino Faunus, nome di un dio della campagna, venerato soprattutto da contadini e pastori, equivalente al greco Pan. I faunalia si celebravano in suo onore. In passato un po' assimilato ai satiri, ma recentemente si sono nuovamente differenziati.

The faun is now regarded rather as the type of unsophisticated & the satyr of unpurified man; the first is man still in intimate communion with Nature, the second is man still swayed by bestial passions. [Fowler]
Oggi il fauno è visto più come il tipo dell'uomo semplice, mentre il satiro rappresenta l'uomo ancora dominato dalle passioni bestiali. Il primo è l'uomo in intima comunione con la Natura, il secondo è l'uomo ancora influenzato da istinti primitivi. [Fowler]

Il plurale è fauni. L'origine della parola è incerta. De Vaan suggerisce un Proto-Italico *fawe/ono-, derivante da una radice indoeuropea che significa "favorevole," con cognati in antico irlandese buan "buono, favorevole; fermo," medio gallese bun "fanciulla, amata."

Intorno al 1300, il termine indicava "attrattiva, bellezza, fascino" (uso arcaico). Derivava dall'antico francese favor, che significava "un favore; approvazione, lode; applauso; parzialità" (XIII secolo, in francese moderno faveur). Le sue radici affondano nel latino favorem (nominativo favor), che si traduceva come "buona volontà, inclinazione, parzialità, sostegno." Questo termine fu coniato da Cicerone a partire dalla radice di favere, che significa "mostrare gentilezza verso," e risale all'Proto-Indoeuropeo *ghow-e-, che esprimeva l'idea di "onorare, venerare, adorare" (cognato con l'antico norreno ga, che significava "prestare attenzione").

Il significato di "buona volontà, considerazione gentile" si afferma in inglese a metà del XIV secolo. L'interpretazione come "atto di gentilezza, un favore concesso" emerge verso la fine del XIV secolo. La connotazione di "pregiudizio, parzialità" appare anch'essa alla fine del XIV secolo. L'espressione in favor of viene documentata a partire dagli anni '60 del XVI secolo.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of Favonius

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