Intorno al 1300, il termine indicava "gas invisibili che circondano la Terra" ed era derivato dall'antico francese air, che significava "atmosfera, brezza, tempo atmosferico" (XII secolo). Questo, a sua volta, proveniva dal latino aer, che si traduceva come "aria, atmosfera bassa, cielo," e risaliva al greco aēr (genitivo aeros), il quale indicava inizialmente "nebbia, foschia, nuvole," e successivamente "atmosfera" (forse legato a aenai, che significa "soffiare, respirare"). L'origine di questo termine è incerta, ma potrebbe derivare da una radice proto-indoeuropea *awer-, collegata a aeirein ("sollevare") e arteria ("trachea, arteria") (vedi aorta), con l'idea di "sollevato, sospeso, ciò che sale." Tuttavia, questa spiegazione presenta alcune difficoltà fonetiche.
Nell'opera di Omero, il termine era usato principalmente per descrivere "aria densa, nebbia," mentre in seguito assunse il significato di "aria" come uno dei quattro elementi fondamentali. Nelle lingue indoeuropee, le parole per "aria" tendono a essere associate al vento, alla luminosità e al cielo. In inglese, air ha sostituito il termine nativo lyft o luft (vedi loft (sostantivo)). Nella chimica antica, air (seguito da un aggettivo qualificativo) era usato per riferirsi a qualsiasi gas.
Essere in the air, ovvero "essere di pubblico dominio," risale al 1875. L'espressione up in the air, che significa "incerto, dubbio," è documentata dal 1752. L'idea di costruire castles in the air, cioè "nutrire progetti visionari privi di basi pratiche," appare negli anni '90 del Cinquecento (esiste anche towers in the air; nel XVII secolo si usava airmonger per indicare "chi è assorbito da progetti irrealizzabili"). Il significato legato alla trasmissione radio (come in on the air, airplay) è attestato dal 1927. L'espressione give (someone) the air, che significa "licenziare," risale al 1900. Air pollution è documentato dal 1870. Air guitar è attestato dal 1983. Infine, Air traffic controller è stato coniato nel 1956.