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Significato di arbitral

arbitrale; relativo all'arbitrato; decisionale

Etimologia e Storia di arbitral

arbitral(adj.)

"riguardante l'arbitrato" (senza i connotati negativi di arbitrary), circa 1600; vedi arbiter + -al (1).

Voci correlate

Verso la fine del XIV secolo, il termine si riferiva a una "persona che ha il potere di giudicare in modo assoluto secondo il proprio piacere in una disputa o questione." Deriva dall'antico francese arbitre, che significa "arbitro, giudice" (XIII secolo), e direttamente dal latino arbiter, che indicava "colui che si reca da qualche parte (in qualità di testimone o giudice)." Nella lingua latina classica, il termine era usato per designare spettatori e testimoni oculari; in ambito giuridico, specificamente, si riferiva a "colui che ascolta e decide un caso, un giudice, un arbitro, un mediatore." La sua etimologia si compone di ad, che significa "verso" (vedi ad-), e baetere, che significa "venire, andare," un termine la cui origine rimane sconosciuta.

The attestations suggest that baetō was the original form which sometimes became bētō, while -bītō was regular in non-initial syllables (especially in Plautus). Where bītō occurs independently (4x in Plautus), it must be a decompounded form. [de Vaan]
Le attestazioni suggeriscono che baetō fosse la forma originale, che a volte si trasformava in bētō, mentre -bītō era la forma regolare nelle sillabe non iniziali (specialmente in Plauto). Dove bītō appare in modo indipendente (4 volte in Plauto), deve essere considerata una forma decomposta. [de Vaan]

Il significato specifico di "colui scelto da due parti in conflitto per decidere la questione" risale agli anni '40 del XVI secolo. Può essere paragonato a arbitrator. La forma più antica attestata in inglese è il sostantivo femminile arbitress (metà del XIV secolo), che indica "una donna che risolve dispute." Gaius Petronius Arbiter (circa 27-66 d.C.) era un amico di Nerone, noto per il suo edonismo, ritenuto autore del "Satyricon" e considerato un'autorità in materia di gusto e stile (elegantiae arbiter, un gioco di parole sul suo nome).

Intorno al 1400, arbitrarie indicava "decidere secondo il proprio giudizio, a discrezione personale," generalmente riferito a un'autorità o a un governo. Derivava dal latino arbitrarius, che significava "relativo all'arbitrato, effettuato tramite arbitrato, non regolato da leggi fisse," quindi "dipendente dalla volontà." Poteva anche significare "incerto." La radice si trovava in arbiter, che indicava "giudice, arbitro, mediatore," etimologicamente "colui che si reca da qualche parte" in qualità di testimone o giudice (vedi arbiter).

Nel linguaggio legale latino, arbitrarius era opposto a certus, che significava "fisso, stabilito," e che indicava anche "posto al di là di ogni dubbio, sicuro" (vedi certain). Con il tempo, arbitrarius assunse un significato popolare di "incerto, insicuro."

Il senso legale e classico di "a discrezione di un arbitro o di un'altra autorità riconosciuta" (in contrapposizione a "determinato da regole fisse") è attestato in inglese già negli anni '80 del 1500. Le accezioni di "derivato da mera opinione" (Browne) e "non controllato dalla legge, capriccioso, privo di ragione o regole, despota" (arbitrary government) sono documentate a partire dagli anni '40 del 1600. Termini correlati: Arbitrarily, arbitrarious, arbitrariness.

Il suffisso che forma aggettivi a partire da sostantivi o da altri aggettivi, con il significato di "di, simile a, relativo a, attinente a". In medio inglese si trovavano le forme -al e -el, derivate dal francese o direttamente dal latino -alis (vedi -al (2)).

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