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Significato di citizen

cittadino; abitante di una città; residente

Etimologia e Storia di citizen

citizen(n.)

Intorno al 1300, citisein (femminile citeseine) significava "abitante di una città o di un paese". Questo termine deriva dall'anglo-francese citesein, citezein, che si traduceva in "cittadino, abitante della città" (in antico francese citeien, XII secolo; in francese moderno citoyen). La radice cite (vedi city) si unisce al suffisso -ain (vedi -ian). Secondo il Middle English Compendium, la -s-/-z- nell'anglo-francese probabilmente ha sostituito una precedente *-th-. In antico inglese si usavano i termini burhsittend e ceasterware.

Il significato di "libero cittadino o abitante di un paese, membro dello stato o della nazione, non un alieno" è attestato dalla fine del XIV secolo. L'accezione di "persona privata" (in contrapposizione a un ufficiale civile o a un soldato) risale circa al 1600. Come titolo, il termine è documentato dal 1795, preso dal francese: durante la Rivoluzione francese, citoyen veniva usato come alternativa repubblicana a Monsieur.

Il termine citizen's arrest, riferito a un arresto effettuato da un privato cittadino senza mandato, consentito in alcuni casi, è registrato dal 1941. Citizen's band (radio) appare nel 1947. L'espressione Citizen of the world (fine XV secolo) traduce il latino civem totius mundi e il greco kosmopolites.

He is not a citizen who is not disposed to respect the laws and to obey the civil magistrate; and he is certainly not a good citizen who does not wish to promote, by every means in his power, the welfare of the whole society of his fellow-citizens. [Adam Smith, "Theory of Moral Sentiments"]
Non è un cittadino chi non è disposto a rispettare le leggi e a obbedire al magistrato civile; e certamente non è un buon cittadino chi non desidera promuovere, con tutti i mezzi a sua disposizione, il benessere dell'intera società dei suoi concittadini. [Adam Smith, "Theory of Moral Sentiments"]

Voci correlate

Intorno al 1200, deriva dall'antico francese cite, che significa "città, borgo" (X secolo, in francese moderno cité). Questo a sua volta proviene da una forma precedente, citet, che affonda le radici nel latino civitatem (al nominativo civitas; nel latino tardo a volte citatem). In origine, il termine indicava "cittadinanza, diritti di un cittadino, appartenenza a una comunità". Successivamente, assunse il significato di "comunità di cittadini, stato, comune" (usato, ad esempio, per le tribù galliche). Questo deriva da civis, che significa "cittadino", e si ricollega alla radice indoeuropea *kei- (1), che significa "stare distesi" e ha dato origine a parole per "letto, divano", con un significato secondario di "amato, caro".

Oggi il termine si riferisce a "una grande e importante città", ma in antico inglese medievale indicava inizialmente un borgo fortificato, una capitale o una città con una cattedrale. La distinzione rispetto a town emerge all'inizio del XIV secolo. L'Oxford English Dictionary lo descrive come "non una designazione nativa, ma apparentemente un titolo un po' grandioso, usato al posto dell'antico inglese burh" (vedi borough).

Nel passaggio dal latino all'inglese, il significato si è spostato dagli abitanti al luogo stesso. In latino, la parola per "città" era urbs, mentre un residente era chiamato civis. Sembra che civitas abbia sostituito urbs man mano che Roma (l'ultima urbs) perdeva il suo prestigio. La perdita della -v- latina è comune in francese in alcune situazioni (si pensi a alleger da alleviare; neige da nivea; jeune da juvenis). Un'evoluzione sonora diversa ha portato all'italiano citta, al catalano ciutat, allo spagnolo ciudad e al portoghese cidade.

London è stata chiamata the city a partire dagli anni '50 del 1500. Come aggettivo, "relativo a una città, urbano", è attestato intorno al 1300. City hall, che indica "gli uffici municipali principali", appare per la prima volta negli anni '70 del 1600. L'espressione fight city hall, che significa "opporsi all'autorità municipale", è documentata nel 1913, nell'inglese americano. City slicker, che descrive "un imbroglione astuto e plausibile, tipico delle città" [OED], è attestato per la prima volta nel 1916 (vedi slick (aggettivo)). City limits risale al 1825.

Il termine city-editor, riferito al giornalista responsabile della raccolta e pubblicazione delle notizie locali, compare nel 1834, sempre nell'inglese americano. Da qui deriva city desk, attestato dal 1878. L'espressione inner city è documentata per la prima volta nel 1968.

"abitante di una città," abbreviazione colloquiale di citizen, anni 1640; in particolare "un cockney di Londra," in contrapposizione a un uomo di campagna o a un gentiluomo, di solito con una certa dose di disprezzo (Johnson lo definisce "Un cittadino impertinente e basso; un commerciante pedante").

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of citizen

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