Intorno al 1300, la parola broue, al plurale broues, brouen, indicava "l'arco di peli sopra l'occhio," estendendosi poi a descrivere anche la prominente cresta sopra l'occhio (inizio del XIV secolo). Derivava dall'inglese antico bru (plurale brua), che probabilmente originariamente significava "sopracciglio" (ma era usato anche per "ciglia"), e proveniva dal proto-germanico *brus- "sopracciglio" (la stessa radice dell'antico norreno brun). Risaliva all'indoeuropeo *bhru- "sopracciglio" (da cui anche il sanscrito bhrus "sopracciglio," il greco ophrys, il vecchio slavo ecclesiastico bruvi, il lituano bruvis "sopracciglio," e l'antico irlandese bru "bordo"). La -n- nelle forme antinorvegesi (brun) e tedesche (braune) deriva da un'inflessione genitiva plurale.
Intorno al 1200, il significato si ampliò per indicare "la fronte," soprattutto in riferimento ai movimenti e alle espressioni che rivelavano emozioni o atteggiamenti, portando così all'idea di "espressione generale del volto" (anni '90 del 1500). Dal 1400 circa, assunse anche il significato di "pendio di un luogo ripido."
Le parole per "palpebra," "ciglia," e "sopracciglio" cambiarono in modo piuttosto confuso nell'inglese antico e medio (e in tutte le lingue germaniche occidentali). L'estensione dell'inglese antico bru a "ciglia," e successivamente a "palpebra," avvenne presumibilmente per associazione tra i peli delle sopracciglia e quelli delle palpebre. Così, le sopracciglia divennero in inglese antico oferbrua "sopracciglia superiori" (inglese medio iniziale uvere breyhes o briges aboue þe eiges). La parola generale per "sopracciglio" nell'inglese medio era brew, breowen (circa 1200), derivante dall'inglese antico bræw (West Saxon), *brew (Anglian), dal proto-germanico *bræwi- "sbattere le palpebre, brillare" (la stessa radice dell'antico frisone bre, dell'antico sassone brawa, del medio olandese brauwe "palpebra," dell'antico alto tedesco brawa "sopracciglio," dell'antico norreno bra "sopracciglio," e del gotico brahw "brillare, sbattere le palpebre," usato nell'espressione in brahwa augins "in un batter d'occhio").