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Significato di eye-catching

che attira l'attenzione; accattivante; vistoso

Etimologia e Storia di eye-catching

eye-catching(adj.)

1799, da eye (sostantivo) + participio presente di catch (verbo). Eye-catcher (sostantivo) è attestato dal 1882, inizialmente nel contesto della pubblicità; eye-trap (sostantivo) è documentato dal 1785.

Voci correlate

Intorno al 1200, il significato di "prendere, catturare" si sviluppa dall'anglo-francese o dal vecchio francese cachier, che indicava l'azione di "catturare" animali (in francese antico chacier significava "cacciare, inseguire, scacciare" animali, mentre in francese moderno è chasser "cacciare"). Questa parola deriva dal latino volgare *captiare, che significava "cercare di afferrare, inseguire" (da cui anche lo spagnolo cazar e l'italiano cacciare), a sua volta proveniente dal latino captare "prendere, afferrare", un frequente di capere "prendere, afferrare" (dalla radice indoeuropea *kap-, che significa "afferrare"). Questo termine è un doppione di chase (verbo).

Nei primi testi in medio inglese, catch assume anche il significato di "inseguire, cacciare", che poi si è evoluto in chase (verbo). Riguardo al sonno e simili, il termine inizia a essere usato nel XIV secolo; per le infezioni risale agli anni '40 del 1500; per il fuoco è attestato dal 1734 (si può paragonare al greco aptō, che significa "fissare, unire, attaccare, afferrare, toccare", ma anche "accendere, dar fuoco, prendere fuoco"). Tra i termini correlati troviamo: Catched (ormai obsoleto), catching, caught.

Il significato di "fare il ricevitore nel baseball" è documentato dal 1865. L'espressione catch on, che significa "capire, afferrare un concetto", compare nel linguaggio colloquiale americano nel 1884. L'espressione catch the eye, che indica "attirare l'attenzione", è attestata nel 1718. Infine, Catch as catch can ha origini nel tardo XIV secolo (cacche who that cacche might).

circa 1200, dall'inglese antico ege (meridionale), eage (occidentale sassone) "occhio; regione attorno all'occhio; apertura, buco," dal proto-germanico *augon (fonte anche dell'antico sassone aga, antico frisone age, antico norreno auga, svedese öga, danese øie, medio olandese oghe, olandese oog, alto tedesco antico ouga, tedesco Auge, gotico augo "occhio"). Apparentemente la forma germanica è evoluta irregolarmente dalla radice PIE *okw- "vedere."

HAMLET: My father — methinks I see my father.
HORATIO: Where, my lord?
HAMLET: In my mind's eye, Horatio.
HAMLET: Mio padre — mi pare di vedere mio padre.
HORATIO: Dove, mio signore?
HAMLET: Nella mente, Horatio.

Fino alla fine del 14° secolo il plurale inglese era in -an, da cui il plurale dialettale moderno een, ene. Di patate dal 1670s. Di piume di pavone dalla fine del 14° secolo. Come un anello usato con un gancio per fissare (vestiti, ecc.) dal 1590s. L'eye di un ago era in inglese antico. Come "il centro di rivoluzione" di qualsiasi cosa dal 1760. Nautico in the wind's eye "nella direzione del vento" è dal 1560s.

Vedere see eye to eye è da Isaia lii.8. Eye contact attestato dal 1953. Avere have (or keep) an eye on "tenere sotto supervisione" è attestato dalla metà del 15° secolo. Avere occhi per have eyes for "essere interessati o attratti da" è dal 1736; fare occhi a make eyes at nel senso romantico è dal 1837. Eye-biter era un vecchio nome per "una sorta di strega che incanta con gli occhi."

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