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Significato di false

falso; ingannevole; errato

Etimologia e Storia di false

false(adj.)

tardo inglese antico, "intenzionalmente falso, bugiardo," in ambito religioso, "non della vera fede, non in accordo con le dottrine cristiane," dal francese antico fals, faus "falso, finto; scorretto, sbagliato; traditore, ingannevole" (12° secolo, francese moderno faux), dal latino falsus "ingannevole, simulato, ingannevole, finto," anche "ingannato, erroneo, sbagliato," participio passato di fallere "ingannare, deludere," di origine incerta (vedi fail (v.)).

Dall'anno 1200 circa come "ingannevole, sleale, traditore; non genuino;" dall'inizio del 14° secolo come "contrario ai fatti o alla ragione, erroneo, sbagliato." Adottato in altre lingue germaniche (cognati: tedesco falsch, olandese valsch, frisone antico falsk, danese falsk), sebbene solo in inglese predomini il senso attivo di "ingannevole" (un senso secondario in latino).

False alarm registrato dal 1570. False step (1700) traduce il francese faux pas. Bear false witness è attestato dalla metà del 13° secolo. False prophet "colui che profetizza senza commissione divina o per mezzo di spiriti maligni," è attestato dalla fine del 13° secolo. La competizione sportiva false start è attestata dal 1850.

Voci correlate

Intorno al 1200, il termine inizia a essere usato con il significato di "non riuscire a portare a termine un obiettivo" e, in un secondo momento, anche per indicare "cessare di esistere o di funzionare, giungere a una conclusione." Già nei primi anni del 1200 si trova l'accezione di "non soddisfare le aspettative o le prestazioni richieste." Questa evoluzione semantica deriva dal francese antico falir, che significava "mancare, non riuscire, esaurirsi, finire, commettere un errore, essere in procinto di morire, deludere." Le origini si possono ricondurre al latino volgare *fallire, a sua volta derivato dal latino classico fallere, che significava "far cadere, far inciampare." In un senso figurato, il termine latino si era poi esteso a "ingannare, truffare, eludere, mancare." De Vaan rintraccia le radici di questo significato in una radice protoindoeuropea che evocava l'idea di "inciampare," un concetto presente anche in sanscrito con skhalate ("inciampare, fallire"), in medio persiano con škarwidan ("inciampare, barcollare"), in greco con sphallein ("far cadere") e sphallomai ("cadere"), e infine in armeno con sxalem ("inciampare, fallire"). Se questa interpretazione è corretta, il passaggio semantico dal "cadere" al "deludere" nel latino sarebbe stato puramente metaforico. Termini correlati includono Failed e failing.

Il termine ha sostituito l'antico inglese abreoðan. A partire dal 1200, viene utilizzato per indicare il "non riuscire a raggiungere un obiettivo," ma anche per esprimere l'idea di "cessare di esistere o di funzionare, giungere a una conclusione." Nei primi anni del 1200, si afferma anche l'uso per descrivere il "fallimento nel soddisfare aspettative o prestazioni."

Dal medio del 1200, in riferimento a cibo, beni e simili, il termine assume il significato di "essere in esaurimento, scarseggiare." Intorno al 1300, viene applicato a coltivazioni, semi e terreni. Sempre intorno al 1300, inizia a descrivere la "perdita di vigore, di energia, di coraggio," e dal medio del 1400 si riferisce anche alle persone. Dalla fine del 1400, infine, viene usato per i materiali, con il significato di "rompersi, andare in pezzi."

"violazione delle buone maniere, qualsiasi atto che comprometta la propria reputazione," anni 1670, francese, letteralmente "passo falso." Vedi false e pace (n.).

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Tendenze di " false "

Adattato da books.google.com/ngrams/. Gli ngram potrebbero essere inaffidabili.

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of false

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