All'inizio del XIII secolo, gentile, gentle indicava "ben nato, di rango o famiglia nobile." Derivava dall'antico francese gentil/jentil, che significava "di alta nascita, degno, nobile, di buona famiglia; coraggioso, valoroso; fine, buono, bello" (XI secolo, in francese moderno "carino, grazioso, piacevole; fine, carino"). La radice latina è gentilis, che significa "della stessa famiglia o clan," usata nel latino medievale per indicare "di nobile o buona nascita." Questa a sua volta derivava da gens (genitivo gentis), che significa "razza, clan," e affonda le radici nel verbo gignere, "generare," proveniente dalla radice protoindoeuropea *gene-, che significa "dare alla luce, generare." Da qui si svilupparono parole legate alla procreazione e ai gruppi familiari e tribali.
Il significato si è evoluto in inglese e francese fino a indicare "avere il carattere o le maniere di una persona di rango nobile o di buona nascita," a seconda di come questi erano definiti. A partire dalla metà del XIII secolo in inglese assunse il significato di "grazioso, gentile" (ora obsoleto), descrivendo le maniere considerate appropriate per la nobiltà cristiana o cavalleresca. Dalla fine del XIII secolo si usava per "cortese, educato, di buona famiglia, affascinante," e intorno al 1300 per "grazioso, bello." Il significato di "morbido, tenero; facile; non severo" (riferito a animali, oggetti, persone) emerse negli anni '50 del XVI secolo. Il significato più antico è ancora presente in gentleman, e si può confrontare con gentile (aggettivo), una forma alternativa che tende a mantenere i sensi biblici della parola latina (anche se gentle in medio inglese a volte significava "pagano, infedele"). Infine, genteel è la stessa parola ripresa dal francese. A partire dal 1823, il termine venne usato per indicare "relativo alle fate."