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Significato di lamp-black

nero di lampada; pigmento di carbonio; inchiostro nero

Etimologia e Storia di lamp-black

lamp-black(n.)

Un pigmento o inchiostro realizzato con carbonio puro e fine, originariamente ottenuto dalla fuliggine prodotta dalla combustione dell'olio nelle lampade, negli anni 1590, vedi lamp (n.) + black (n.).

Voci correlate

Il termine inglese antico blæc, che significa "il colore nero," si riferiva anche all'"inchiostro" ed è derivato dall'uso sostantivato dell'aggettivo black. È attestato fin dalla fine del XIV secolo con il significato di "macchia scura nella pupilla dell'occhio." L'accezione di "persona di pelle scura, africana" risale agli anni '20 del Seicento (forse già alla fine del XIII secolo, e blackamoor appare negli anni '40 del Cinquecento). L'interpretazione di "abbigliamento nero" (soprattutto quando indossato in segno di lutto) è documentata attorno al 1400.

Essere in black-and-white, ovvero in forma scritta o stampata, risale agli anni '50 del Seicento (white-and-black è degli anni '90 del Cinquecento); l'idea è quella di caratteri neri su carta bianca. Nelle arti visive, l'espressione "senza colori tranne il nero e il bianco" si riferisce già nel 1870 a schizzi e nel 1883 a fotografie. Essere in the black (dal 1922) deriva dalla pratica contabile di registrare crediti e saldi con inchiostro nero.

For years it has been a common practice to use red ink instead of black in showing a loss or deficit on corporate books, but not until the heavy losses of 1921 did the contrast in colors come to have a widely understood meaning. [Saturday Evening Post, July 22, 1922]
Per anni è stata prassi comune usare l'inchiostro rosso invece di quello nero per indicare una perdita o un deficit nei libri contabili delle aziende, ma solo dopo le ingenti perdite del 1921 il contrasto di colori ha acquisito un significato ampiamente compreso. [Saturday Evening Post, 22 luglio 1922]

Intorno al 1200, il termine indicava un "recipiente che contiene un liquido infiammabile e una stoppino che lo solleva per capillarità quando acceso." Deriva dall'antico francese lampe, che significa "lampada, luce" (XII secolo), e a sua volta proviene dal latino lampas, che si traduce come "luce, torcia, fanale." Questo termine latino trae origine dal greco lampas, che indicava "una torcia, una lampada ad olio, una luce di segnalazione," e si collegava al verbo greco lampein, che significa "brillare." Potrebbe avere radici in una forma nasalizzata della radice proto-indoeuropea *lehp-, che significa "illuminare, brillare." Questa radice ha dato origine a parole simili in diverse lingue, come il lituano lopė ("luce"), littorio lappzi ("brillare, lampeggiare"), l'antico irlandese lassar ("fiamma") e il gallese llachar ("luce").

Il termine ha sostituito l'antico inglese leohtfæt, che significava "recipiente per la luce." A partire dal XIX secolo, è stato usato per riferirsi a lampade a gas e, successivamente, elettriche. L'espressione smell of the lamp, che significa "essere il risultato di un laborioso studio notturno," è stata usata in modo spregiativo per descrivere un'opera letteraria a partire dagli anni '70 del 1500 (si può paragonare all'espressione midnight oil). La radice greca lampad- ha dato vita a diversi composti, alcuni dei quali sono entrati anche nell'inglese, come lampadomancy (1650 circa), che indica "divinazione basata sulle variazioni nella fiamma di una lampada."

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of lamp-black

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