Metà del XV secolo: il termine si riferisce alla "coltivazione della terra, all'atto di preparare il suolo per i raccolti". Deriva dal latino cultura, che significa "coltivazione, agricoltura", ma anche "cura, cultura, onore". Questa parola latina proviene dal participio passato di colere, che significa "prendersi cura di, proteggere; coltivare, lavorare la terra" (vedi colony). Nel corso del tempo, il significato si è evoluto: negli anni '20 del Seicento ha cominciato a indicare "la coltivazione o l'allevamento di una pianta, l'atto di favorire la crescita delle piante". Questo concetto è stato poi applicato nel 1796 anche a pesci, ostriche e simili, e nel 1880 si è esteso alla "produzione di batteri o altri microrganismi in un ambiente idoneo". Infine, nel 1884 ha assunto il significato di "prodotto di tale coltura".
Il senso figurato di "coltivazione attraverso l'educazione, miglioramento e affinamento sistematico della mente" è attestato intorno al 1500. Secondo il Century Dictionary, questo uso "non era comune prima del XIX secolo, a meno che non ci fosse una forte consapevolezza della metafora, anche se Cicero lo usava in latino". L'idea di "apprendimento e gusto, la dimensione intellettuale della civiltà" risale al 1805. Il concetto strettamente correlato di "usi e costumi collettivi di un popolo, una particolare forma di sviluppo intellettuale collettivo" è documentato dal 1867.
For without culture or holiness, which are always the gift of a very few, a man may renounce wealth or any other external thing, but he cannot renounce hatred, envy, jealousy, revenge. Culture is the sanctity of the intellect. [William Butler Yeats, journal, 7 March, 1909]
Perché, senza cultura o santità, che sono sempre doni di pochi eletti, un uomo può rinunciare alla ricchezza o a qualsiasi altra cosa esterna, ma non può rinunciare all'odio, all'invidia, alla gelosia, alla vendetta. La cultura è la sacralità dell'intelletto. [William Butler Yeats, diario, 7 marzo 1909]
Il termine slang culture vulture, che indica "una persona vorace di cultura", appare nel 1947. Culture shock, che descrive "la disorientamento che si prova quando si entra in un ambiente culturale diverso o in uno stile di vita sconosciuto", è attestato dal 1940. La grafia ironica o sprezzante kulchur è documentata dal 1940 (Pound), e si può confrontare con kultur.