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Significato di prosopagnosia

inabilità a riconoscere i volti; agnosia facciale

Etimologia e Storia di prosopagnosia

prosopagnosia(n.)

"inabilità a riconoscere i volti," 1950, latino medico derivato dal tedesco prosopagnosie (1948), dal greco prosopon "viso" (vedi prosopopeia) + agnosia "ignoranza" (vedi agnostic).

Voci correlate

Nel 1870, il termine "agnostico" si riferisce a "chi professa che l'esistenza di una Causa Prima e la natura essenziale delle cose non possono essere conosciute" [Klein]. Fu coniato da T.H. Huxley, presumibilmente nel settembre del 1869, partendo dal greco agnostos, che significa "sconosciuto, inconoscibile." Questo deriva da a-, che significa "non" (vedi a- (3)), e gnōstos, che significa "(da) conoscere" (dalla radice proto-indoeuropea *gno-, "conoscere"). A volte si dice che la coniazione fosse un riferimento all'altare dedicato al "Dio Sconosciuto" menzionato da Paolo negli Atti degli Apostoli, ma secondo Huxley si riferiva piuttosto al movimento della Chiesa primitiva noto come Gnosticismo (vedi Gnostic). Anche l'aggettivo deriva dal 1870.

I ... invented what I conceived to be the appropriate title of 'agnostic,' ... antithetic to the 'Gnostic' of Church history who professed to know so much about the very things of which I was ignorant. [T.H. Huxley, "Science and Christian Tradition," 1889]
Ho ... inventato quello che ritenevo essere il titolo appropriato di 'agnostico,' ... antitetico al 'Gnostico' della storia della Chiesa, che professava di sapere così tanto sulle cose di cui io ero ignorante. [T.H. Huxley, "Science and Christian Tradition," 1889]
The agnostic does not simply say, "I do not know." He goes another step, and he says, with great emphasis, that you do not know. [Robert G. Ingersoll, "Reply to Dr. Lyman Abbott," 1890]
L'agnostico non si limita a dire: "Non so." Fa un passo ulteriore e afferma con grande enfasi che tu non sai. [Robert G. Ingersoll, "Reply to Dr. Lyman Abbott," 1890]

Si tratta anche di prosopopoeia, un termine degli anni 1560, derivato dal latino prosopopoeia, che a sua volta proviene dal greco prosōpopoiia, il quale significa "mettere discorsi in bocca ad altri." La radice di questo termine è prosōpon, che significa "persona; volto; personaggio teatrale," etimologicamente "ciò che è rivolto agli occhi," composto da pros ("verso," come si può vedere in pros-) e ōps ("occhio, volto," derivato dalla radice proto-indoeuropea *okw-, che significa "vedere") e infine poiein ("fare, formare, compiere," come in poet). In generale, si tratta di una figura retorica in cui una persona immaginaria o assente, un'astrazione o un personaggio inanimato viene fatto parlare o agire. A volte è stato tradotto in inglese come prosopopy (anni 1570).

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of prosopagnosia

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