Intorno al 1400, reguler indicava "appartenente o soggetto a una regola religiosa o monastica." Proveniva dal francese antico reguler, che significava "ecclesiastico" (in francese moderno régulier), e risaliva al latino tardo regularis, che si traduceva come "contenente regole per la guida." Quest'ultimo derivava dal latino regula, che significava "regola" o "pezzo di legno dritto," e affondava le radici nella radice indoeuropea *reg-, che significava "muoversi in linea retta." Nel XVI secolo, la forma classica -a- fu ripristinata.
Inizialmente, reguler era l'opposto di secular. A partire dalla fine del XVI secolo, il termine si estese per descrivere forme, verbi e così via che seguivano schemi prevedibili, appropriati o uniformi. Negli anni '90 del '500, assunse il significato di "contrassegnato o distinto da costanza o uniformità nell'azione o nella pratica." Da qui, per le persone, si intese "che segue un corso definito, osservando un principio universale nell'azione o nella condotta," attorno al 1600.
Il significato di "normale, conforme o che si conforma alle consuetudini stabilite" emerse negli anni '30 del '600. Quello di "ordinato, ben educato" risale al 1705. Nel 1756, il termine era usato per descrivere qualcosa che "si ripete a intervalli fissi o regolari," in particolare a brevi intervalli uniformi. Il senso militare di "organizzato in modo appropriato e permanente, parte di un esercito di professionisti" risale al 1706. Il significato colloquiale di "reale, genuino, approfondito" apparve nel 1821.
In antico inglese, il latino regula fu adottato e nativizzato come regol, che significava "regola, regolamento, canone, legge, standard, modello." Da qui derivò regolsticca, che indicava "righello" (strumento), e regollic (aggettivo), che significava "canonico, regolare."