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Significato di septemdecimal

di diciassette anni; che si verifica ogni diciassette anni

Etimologia e Storia di septemdecimal

septemdecimal(adj.)

"di diciassette anni," 1855, originariamente e di solito in riferimento alle cicale, dal latino septemdecim "diciassette" (vedi seven, ten) + -al (1). Correlato: Septemdecimally. Septemdecenary "che si verifica una volta ogni 17 anni," anch'esso riferito alle cicale, è attestato dal 1843 (in William Kirby e William Spence, "An Introduction to Entomology," un contatto etimologico/entomologico).

They never descend very deeply into the earth, but remain about the tender fibres of the roots. The only change they appear to undergo in their subterranean pilgrimage of seventeen long years is increase of size. As the time of their transformation approaches, they rise to near the surface of the earth, form cemented cells, in which they pass their pupa state, after which they burst the skin on the back and ascend the first tree, and again perform their septemdecimal offices of generation. [John Hooper, report on the seventeen-year locust, in "Annual Report of the American Institute," New York, 1855] 
Non scendono mai molto in profondità nel terreno, ma rimangono attorno alle fibre tenere delle radici. L'unico cambiamento che sembrano subire nel loro pellegrinaggio sotterraneo di diciassette lunghi anni è l'aumento di dimensioni. Quando si avvicina il momento della loro trasformazione, risalgono quasi in superficie, formano celle cementate, in cui trascorrono il loro stato di pupa, dopodiché rompono la pelle sulla schiena e risalgono il primo albero, per poi svolgere di nuovo i loro uffici settendecennali di generazione. [John Hooper, rapporto sulla locusta dei diciassette anni, in "Annual Report of the American Institute," New York, 1855] 

Voci correlate

"Uno in più rispetto a sei; il numero cardinale che è uno in più di sei; un simbolo che rappresenta questo numero;" dall'inglese antico seofon, derivato dal proto-germanico *sebun (origine anche dell'antico sassone sibun, dell'antico norreno sjau, dello svedese sju, del danese syv, dell'antico frisone sowen, siugun, del medio olandese seven, dell'olandese zeven, dell'antico alto tedesco sibun, del tedesco sieben, del gotico sibun), dal proto-indoeuropeo *septm "sette" (origine anche del sanscrito sapta, dell'avestano hapta, dell'ittita shipta, del greco hepta, del latino septem, dello slavo ecclesiastico sedmi, del lituano septyni, dell'antico irlandese secht, del gallese saith).

Da lungo tempo considerato un numero di perfezione (seven wonders; seven sleepers, quest'ultimo tradotto dal latino septem dormientes; seven against Thebes, ecc.), ma questa concezione è tardiva nell'inglese antico e in tedesco una donna cattiva e fastidiosa poteva essere chiamata eine böse Sieben "un sette malvagio" (1662). Il potere magico o la capacità di guarigione associati fin dal XVI secolo al seventh son ["Il settimo maschio nato secondo l'ordine (mai una ragazza o una femmina tra di loro)," Thomas Lupton, "A Thousand Notable Things," 1579]. Il numero tipico per indicare "molto grande, forte," come in seven-league boots nella favola di Hop o'my Thumb. Inoltre, in passato, in combinazione con days, years, ecc., indicava semplicemente un periodo di tempo molto lungo.

All'inizio del XV secolo come "l'ora delle sette." Come numero ad alto rischio per un lancio nei dadi, tardo XIV secolo. La Seven Years' War (1756-63) è anche la Terza Guerra Slesiana. Le Seven Stars (inglese antico sibunsterri), di solito si riferiscono alle Pleiadi, anche se nel XV secolo e oltre questo nome occasionalmente veniva dato all'Orsa Maggiore (che ha anche sette stelle), o ai sette pianeti dell'astronomia classica. Popolare come insegna di taverna, potrebbe anche (con sei in cerchio e una al centro) essere un simbolo massonico.

FOOL: ... The reason why the seven stars are no more than seven is a pretty reason.
LEAR: Because they are not eight?
FOOL: Yes, indeed: thou wouldst make a good fool.
["King Lear," I.v.]
FOOL: ... La ragione per cui le sette stelle non sono più di sette è una ragione piuttosto carina.
LEAR: Perché non sono otto?
FOOL: Sì, davvero: faresti un buon sciocco.
["Re Lear," I.v.]

"1 in più di nove, due volte cinque; il numero che è uno in più di nove; un simbolo che rappresenta questo numero;" in antico inglese ten (Merciano), tien (West Saxon), aggettivo e sostantivo, dal proto-germanico *tehun (origine anche dell'antico sassone tehan, dell'antico norreno tiu, del danese ti, dell'antico frisone tian, dell'antico olandese ten, dell'olandese tien, dell'antico alto tedesco zehan, del tedesco zehn, del gotico taihun "dieci"), dalla radice indoeuropea *dekm- "dieci."

Il significato "dieci in punto" risale al 1712. A volte usato per indicare "un gran numero." Il ten-gallon hat esagerato del texano appare nel 1919. Essere ten feet tall "sentirsi estremamente realizzato o sicuro di sé" risale al 1962. Il ten-foot pole con cui non toccheresti qualcosa (1909) era in origine un 40-foot pole; l'idea è quella di mantenere le distanze, come nel consiglio di usare, quando si cena con il diavolo, un cucchiaio lungo.

Ten-four "Ho capito, messaggio ricevuto," è attestato nel gergo popolare dal 1962, proveniente dai codici radio 10-codes della banda cittadina e delle comunicazioni di emergenza (in uso negli Stati Uniti dal 1950). Ten-speed, "bicicletta con dieci marce" risale al 1977.

Il suffisso che forma aggettivi a partire da sostantivi o da altri aggettivi, con il significato di "di, simile a, relativo a, attinente a". In medio inglese si trovavano le forme -al e -el, derivate dal francese o direttamente dal latino -alis (vedi -al (2)).

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of septemdecimal

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