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Significato di unmanaged

non controllato; non gestito; indomato

Etimologia e Storia di unmanaged

unmanaged(adj.)

"non controllato, regolato o trattenuto," riferito a un cavallo, significa "non domato;" risale al 1600, derivato da un- (1) "non" + participio passato di manage (v.).

Voci correlate

1560s, "gestire, addestrare o dirigere" (un cavallo), dal sostantivo ora obsoleto manage "la gestione o l'addestramento di un cavallo; equitazione" (per il quale vedere manege, che è un revival moderno di esso), dal francese antico manège "equitazione," dall'italiano maneggio, da maneggiare "gestire, toccare," specialmente "controllare un cavallo," che deriva infine dal sostantivo latino manus "mano" (dalla radice PIE *man- (2) "mano").

Il senso esteso di "controllare o dirigere tramite abilità amministrativa" qualsiasi tipo di attività è del 1570s; il significato "maneggiare (uno strumento o oggetto) a mano" è del 1580s.

Il significato "effettuare tramite sforzo" (da cui "riuscire a realizzare") è del 1732. Il senso intransitivo di "cavarsela, portare avanti gli affari" è suggerito dal 1650s, in uso frequente dalla metà del 19° secolo. Correlato: Managed; managing. Managed economy è stato usato nel 1933.

Manage implica letteralmente gestione, e quindi appartiene principalmente a preoccupazioni più piccole, su cui si può sempre tenere la mano: come,
manage una casa;
manage un teatro. La sua idea essenziale è quella di attenzione costante ai dettagli: come, solo una combinazione di grandi abilità con un genio per l'industria può
manage gli affari di un impero. [Century Dictionary]

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of unmanaged

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