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Significato di unmanly

non virile; indegno; effeminato

Etimologia e Storia di unmanly

unmanly(adj.)

Verso la fine del XIV secolo, unmanli indicava qualcosa di "degradante per un essere umano, selvaggio, barbaro," composto da un- (1) che significa "non" e manly (aggettivo). Una formazione simile si trova nel medio olandese onmamlijc e nel tedesco unmännlich.

Il significato di "privo delle qualità o degli attributi di un uomo" (in contrapposizione a una donna o a un bambino) emerge negli anni '40 del 1500.

Nell'antico inglese esisteva unmennisclic (aggettivo), che significava "disumano," "non simile a un uomo." Nel medio inglese, unmanful per "crudele, scortese" appare intorno al 1500, mentre unmanfully per "in modo vergognoso, disonorevole, peccaminoso" risale circa al 1400. Unmanhede è attestato all'inizio del XIV secolo con il significato di "comportamento scortese, mancanza di rispetto, crudeltà," e verso la fine del XIV secolo come "assenza di virtù maschile." Sia nell'antico che nel medio inglese si trovava anche unman (sostantivo), che indicava un "mostro, uomo malvagio, qualcuno considerato inferiore allo status di un uomo."

Voci correlate

Intorno al 1200, il termine manly iniziò a essere usato per descrivere qualità umane, in particolare quelle virtù associate agli uomini, come la risolutezza, l'indipendenza, la fermezza e l'affidabilità. Deriva da man (sostantivo) e -ly (primo significato). La connotazione di "maschile, non infantile o effeminato, tipico dei guerrieri" è attestata dalla fine del XIV secolo. In inglese antico si usava werlic, che significava "maschile, virile."

Manly, matching womanly, is the word into which have been gathered the highest conceptions of what is noble in man or worthy of his manhood, especially as opposed to which is fawning or underhand. Manful expresses the stanchness, fearlessness, and energy of a man, as opposed to that which is weak, cowardly, or supine. [Century Dictionary, 1895]
Manly, parallelo a womanly, è il termine che racchiude le più alte concezioni di nobiltà e dignità maschile, specialmente in contrapposizione a ciò che è servile o subdolo. Manful esprime la tenacia, il coraggio e l'energia di un uomo, in opposizione a ciò che è debole, codardo o passivo. [Century Dictionary, 1895]

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of unmanly

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