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Etimologia e Storia di choriambic

choriambic(adj.)

in prosodia, "relativo o composto da choriambs," 1650s, dal latino choriambicus, dal greco khōriambikos, da khōriambos. Questo è composto da iambos (vedi iambic) + khoreios, il nome del piede che tendiamo a chiamare un trochee, letteralmente "relativo a una danza o a un coro teatrale," da khoros (vedi chorus).

Nella prosodia classica un piede di quattro sillabe, il primo e l'ultimo lunghi, le due centrali brevi. Comune nella poesia inglese dal 16° al 19° secolo (“Gigli all'esterno, rose all'interno”), ma in inglese è meno un piede che un modello di due piedi di un iambo invertito (un trochee, o choreus) seguito da un iambo, tipicamente all'inizio di un verso decasillabo iambico o dopo una cesura. Come sostantivo, "un piede che costituisce un choriamb," entro il 1866.

Voci correlate

Negli anni '60 del 1500, nel contesto teatrale, il termine indicava "la persona che recita il prologo e spiega o commenta gli eventi che si svolgono sul palco." Deriva dal latino chorus, che significa "una danza in cerchio, le persone che cantano e danzano, il coro di una tragedia." A sua volta, questo termine proviene dal greco khoros, che si traduce come "danza circolare; luogo di danza; gruppo di danzatori; compagnia di persone in una rappresentazione teatrale, guidate da un capo, che partecipano al dialogo con gli attori e cantano i loro sentimenti a intervalli."

Le origini della parola greca sono incerte, poiché il significato originale non è chiaro. Potrebbe derivare dalla radice protoindoeuropea *gher- (1) "afferrare, racchiudere," se il senso iniziale del termine greco era "pista di danza circondata," oppure da *gher- (2) "amare, desiderare," se l'idea originale era "gioire."

Il passaggio dal significato di danza a quello di voce avvenne perché il dramma attico si sviluppò da racconti inseriti tra le danze. Nella tragedia attica, il khoros (composto da 12 o 15 persone tragiche o 24 comiche) esprimeva, tra un atto e l'altro, i sentimenti morali e religiosi suscitati dalle azioni dello spettacolo. Il teatro inglese del XVI secolo adottò una versione semplificata di questo concetto.

When a Poet wished to bring out a piece, he asked a Chorus from the Archon, and the expenses, being great, were defrayed by some rich citizen (the khoregos): it was furnished by the Tribe and trained originally by the Poet himself [Liddell & Scott]
Quando un poeta desiderava mettere in scena un'opera, richiedeva un coro all'Arconte, e le spese, essendo elevate, venivano coperte da qualche cittadino facoltoso (il khoregos): era fornito dalla Tribù e inizialmente addestrato dallo stesso Poeta [Liddell & Scott].

Il significato "una compagnia organizzata di cantanti" si affermò negli anni '50 del 1600. L'accezione "il ritornello di una canzone" (a cui il pubblico partecipa cantando) risale agli anni '90 del 1500; quella di "una canzone da eseguire per un (grande) coro" è documentata dal 1744.

Per quanto riguarda la parte principale di una canzone pop moderna (distinta dai verse, vedi), il termine si diffuse nel 1926, inizialmente nel jazz. Come verbo, il termine compare nel 1703, derivato dal sostantivo.

Chorus girl, che indica "giovane donna che canta e danza in un coro teatrale," è attestato nel 1852.

In prosodia, a partire dagli anni '70 del 1500 (sostantivo) si riferisce a "un piede metrico di due sillabe, la prima breve o non accentata, la seconda lunga o accentata." Negli anni '80 dello stesso secolo, come aggettivo, indica "relativo agli iambi" e deriva dal tardo latino iambicus, che a sua volta proviene dal greco iambikos, da iambos, che significa "piede metrico composto da una sillaba non accentata seguita da una accentata; un verso o poema iambico." Tradizionalmente, si dice che derivi da iaptein, che significa "assalire, attaccare" (con le parole), letteralmente "mettere in moto, lanciare" (riferito a missili, ecc.), ma Beekes sostiene che sia "senz'altro di origine pre-greca."

Questo metro è stato utilizzato per l'invettiva e il lampoon nella Grecia classica sin dal suo primo impiego nel VII secolo a.C. da Archiloco, il cui sepolcro, secondo Gaetulico, è infestato da vespe. Gli iambi di varie lunghezze costituivano la maggior parte della poesia inglese fino al XX secolo e ne hanno formata una grande parte anche dopo. L'iambico nella poesia greca e latina classica era di tipo quantitativo.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of choriambic

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