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Significato di clearness

chiarezza; limpidezza; brillantezza

Etimologia e Storia di clearness

clearness(n.)

Intorno al 1300, il termine indicava lo "stato o la qualità di essere chiaro, luminosità," derivando da clear (aggettivo) + -ness.

Voci correlate

Attorno al 1300, il termine significava "che dà luce, splendente, luminoso." Si usava anche per descrivere qualcosa di "non torbido, trasparente, che lascia passare la luce, privo di impurità, moralmente puro, innocente." Riferito ai colori, indicava "brillante, puro," mentre per il tempo atmosferico, il cielo o il mare significava "non tempestoso, mite, sereno, non nuvoloso, completamente illuminato, privo di oscurità o nuvole." Per gli occhi o la vista, si usava per descrivere qualcosa di "chiaro, acuto," e per la voce o il suono significava "chiaramente udibile, distinto, risonante." Riferito alla mente, indicava "perspicace, acuto," mentre per le parole o il discorso significava "facilmente comprensibile, manifesto, lucido" (un termine antico in inglese per questo era sweotol, che significava "distinto, chiaro, evidente"). Riguardo alla terra, si usava per indicare "disboscata, livellata." Il termine deriva dall'antico francese cler, che significava "chiaro" (riferito a vista e udito), "leggero, brillante, splendente, raro" (XII secolo, francese moderno clair), e dal latino clarus, che significava "chiaro, forte" (riferito ai suoni). In senso figurato, indicava "manifesto, evidente, chiaro," e in uso trasferito, per i panorami, "luminoso, distinto." Il termine si usava anche per descrivere persone "illustri, famose, gloriose" (da cui l'italiano chiaro e lo spagnolo claro). La sua origine risale all'Proto-Indoeuropeo *kle-ro-, dalla radice *kele- (2), che significava "gridare."

L'evoluzione semantica verso i significati legati alla luce e al colore nella preistoria coinvolgeva un'identificazione tra la diffusione del suono e quella della luce (si veda l'inglese loud, usato anche per i colori, e il tedesco hell, che significa "chiaro, brillante, splendente," e per il tono, "distinto, squillante, alto").

In medio inglese, il termine veniva usato anche per descrivere qualcosa di "bello, magnifico, eccellente" (circa 1300). Riferito a possesso o titolo, significava "illimitato, incondizionato, assoluto," un uso che si sviluppò all'inizio del XV secolo. Per quanto riguarda il colorito della pelle, il termine si diffuse attorno al 1300. Il significato di "privo di ostacoli" si sviluppò successivamente, soprattutto in ambito nautico, attorno al 1500. L'accezione di "ovvio per i sensi" risale al 1835. L'espressione Clear-sighted (che significa "perspicace") appare negli anni '80 del '500 (clear-eyed, "occhi chiari," è documentata negli anni '20 dello stesso secolo), mentre clear-headed ("lucido di mente") compare nel 1709. Per l'espressione coast is clear si veda clear (verbo).

È un elemento che forma parole e indica azione, qualità o stato. Si attacca a un aggettivo o a un participio passato per creare un sostantivo astratto. Proviene dall'inglese antico -nes(s) e ha origini nel proto-germanico *in-assu-. Ha cognati in altre lingue germaniche, come l'antico sassone -nissi, il medio olandese -nisse, l'olandese -nis, l'antico alto tedesco -nissa, il tedesco -nis e il gotico -inassus. La sua struttura si compone di *-in-, che originariamente apparteneva al tema del sostantivo, e *-assu-, un suffisso per formare sostantivi astratti. Questo ultimo potrebbe derivare dalla stessa radice del latino -tudo, come si può vedere in -tude.

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