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Significato di cliche

frase o idea banale; luogo comune; espressione usata eccessivamente

Etimologia e Storia di cliche

cliche(n.)

Nel 1825, il termine "cliché" viene utilizzato per indicare "elettrotipo, stereotipo," ed è preso dal francese cliché, un termine tecnico del gergo tipografico che significa "blocco stereotipico." Si tratta dell'uso sostantivato del participio passato di clicher, che significa "cliccare" (usato già nel XVIII secolo), e si pensa derivi dal suono prodotto quando uno stampo colpisce il metallo, simile al termine inglese click.

Originally, a cast obtained by letting a matrix fall face downward upon a surface of molten metal on the point of cooling, called in English type-foundries 'dabbing.' [OED]
In origine, si riferiva a un calco ottenuto facendo cadere una matrice con il lato piatto rivolto verso il basso su una superficie di metallo fuso in procinto di solidificarsi, un processo noto nelle fonderie tipografiche inglesi come 'dabbing.' [OED]

L'estensione figurativa del termine per indicare una "frase banale, espressione logora" appare per la prima volta nel 1888. Questa associazione nasce dall'idea che una piastra di metallo potesse riprodurre all'infinito una stampa o un disegno senza variazioni, simile all'evoluzione semantica del termine stereotype. Tuttavia, questo significato non era comune in inglese fino agli anni '20, quando venne riconosciuto come un'espressione francese. Un termine correlato è Cliched, attestato nel 1928.

Voci correlate

Nell'1580, il significato di "far emettere un suono debole e acuto" (intransitivo) ha origini imitative, simile a klikken in olandese e frisone orientale, che significa "cliccare", o all'antico francese clique, che indica il "ticchettio di un orologio". La forma intransitiva, "emissione di un suono debole e acuto", si afferma negli anni '10 del 1600.

Il significato figurato, spesso riferito a persone, di "andare d'accordo subito, diventare amici al primo incontro" risale al 1915, probabilmente ispirato dal suono di una chiave che entra in una serratura. L'interpretazione mentale figurata, "trovare il proprio posto o contesto", emerge nel 1939. Termini correlati: Clicked; clicking.

Nel 1798, il termine indicava il "metodo di stampa da una lastra," derivando dal francese stéréotype (aggettivo) che significava "stampato tramite una lastra solida di caratteri." Le radici affondano nel greco stereos, che significa "solido" (puoi vedere stereo-), unito al francese type, che si traduce in "tipo" (consulta type (n.)).

Entro il 1817, il significato si era ampliato per riferirsi direttamente alla lastra stereotipica stessa. Questa lastra era un vero e proprio risparmio di tempo e fatica, poiché replicava, in un'unica fusione di metallo tipografico, la pagina di caratteri assemblata a mano per la stampa.

Da qui, il termine ha assunto un significato figurato, quello di "immagine perpetuata senza cambiamenti," come nel caso di un trope visivo o di un'espressione ripetuta all'infinito; si confronti con cliche. Questo uso è attestato già nel 1850, probabilmente nato dall'uso del verbo in questo contesto (documentato dal 1819).

Il significato specifico di "idea preconcetta e semplificata riguardo alle caratteristiche tipiche di una persona o di un gruppo" è emerso nel 1922, grazie a Walter Lippmann nel suo libro "Public Opinion."

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    Tendenze di " cliche "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of cliche

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