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Significato di coppersmith

artigiano del rame; fabbro del rame

Etimologia e Storia di coppersmith

coppersmith(n.)

anche copper-smith, "artigiano che lavora il rame," inizio del 14° secolo, circa 1300 come cognome, da copper (n.1) + smith.

Voci correlate

Elemento metallico malleabile, noto per il suo peculiare colore rosso, tenacità, malleabilità e conducibilità elettrica. Il termine proviene dall'inglese antico coper, derivato dal proto-germanico *kupar (da cui anche il medio olandese koper, l'antico norreno koparr e l'antico alto tedesco kupfar), e risale al latino tardo cuprum, una contrazione di Cyprium (aes), che significa "metallo cipriota," in riferimento al greco Kyprios, che significa "Cipro" (vedi Cyprus).

Nell'antico greco si usava khalkos per indicare "minerale, rame, bronzo." Un'antica parola indoeuropea per "minerale, rame, bronzo" è conservata nel sanscrito ayah e nel latino aes. Inizialmente, in latino, aes indicava "rame," ma il significato si è esteso per includere la sua lega con lo stagno (vedi bronze). Poiché questa lega era molto più utilizzata del rame puro, il termine ha finito per riferirsi principalmente all'alleato, mentre un nuovo termine è emerso per indicare il "rame," ispirato dalla forma latina del nome dell'isola di Cipro, dove il rame veniva estratto (gli alchimisti associavano il rame a Venere).

Il termine aes è passato nelle lingue germaniche (che inizialmente non facevano distinzione tra rame e le sue leghe) e ha dato origine all'inglese ore. In latino, aes era anche usato in molte espressioni figurate per indicare "denaro contante, moneta, debito, salario."

Il simbolo chimico Cu deriva da cuprum.

Il termine è stato usato per indicare "una moneta di rame" a partire dagli anni '80 del Cinquecento; per "un recipiente di rame" dagli anni '60 del Seicento. L'aggettivo "di rame o simile al rame" è comparso negli anni '70 del Cinquecento; il verbo "rivestire di rame" risale agli anni '20 del Cinquecento.

Il termine medio inglese smith deriva dall'inglese antico smið, che significa "fabbro, armaiolo, chi lavora i metalli" (inclusi gioiellieri e fabbri), e più in generale "artigiano, praticante delle arti manuali specializzate" (comprendendo anche i falegnami). Questo a sua volta proviene dal proto-germanico *smithaz, che significa "lavoratore specializzato" (da cui anche l'antico sassone smith, l'antico norreno smiðr, il danese smed, l'antico frisone smith, l'antico alto tedesco smid, il tedesco Schmied, il gotico -smiþa, come in aiza-smiþa "fabbro di rame"). Questo termine deriva da una forma suffissata della radice ricostruita del proto-indoeuropeo *smi-, che significa "tagliare, lavorare con uno strumento affilato" (da cui anche il greco smilē, che significa "coltello per tagliare e scolpire, scalpello").

Il cognome è attestato già intorno al 975. È stato anche usato in un salterio medio inglese di Dio, nel momento in cui creò la luce. Altri cognomi comuni che significano "fabbro" includono Ferraro (italiano), Haddad (arabo), Kovács (ungherese, un prestito slavo), Kowalski (polacco), Herrero (spagnolo), Kuznets (russo) e MacGowan (irlandese, "figlio del fabbro").

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of coppersmith

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