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Significato di dormouse

ghiro; roditore notturno; animale che va in letargo

Etimologia e Storia di dormouse

dormouse(n.)

Un roditore dell'Old World dal lungo codino, noto per il suo stato di semi-ibernazione in inverno. La parola risale all'inizio del XV secolo e potrebbe derivare dall'anglo-francese *dormouse, che significa "tendente a essere dormiente" (dal tema di dormir, "dormire," vedi dormant), con il secondo elemento scambiato per mouse. In alternativa, potrebbe provenire da un composto dialettale medio-inglese di mouse (sostantivo) e francese dormir. Il francese dormeuse, femminile di dormeur, "dormiente," è attestato solo a partire dal XVII secolo.

Voci correlate

Verso la fine del XIV secolo, il termine significava "fisso in un luogo", derivando dall'antico francese dormant (XII secolo), participio presente di dormir, che significa "dormire". Questo a sua volta proveniva dal latino dormire, che significa anch'esso "dormire", e risale alla radice proto-indoeuropea *drem-, che significa "dormire". Questa radice ha dato origine anche a parole in altre lingue, come l'antico slavo ecclesiastico dremati ("dormire, sonnecchiare"), il greco edrathon ("io dormii") e il sanscrito drati ("dorme").

Il significato di "in una posizione di riposo, sdraiato con la testa sulle zampe anteriori" (in araldica, riferito agli animali) risale a circa il 1500. L'accezione di "dormiente, addormentato" compare negli anni '20 del Seicento. L'uso più generale di "in uno stato di riposo o inattività" si afferma intorno al 1600. Riguardo ai vulcani, il termine è documentato dal 1760.

The Neapolitans are never so much afraid of this fiery Mountain as when its Flames lie, as 'twere, dormant ; for then it is that they live in constant Fear of a fresh huge Eruption, or, much worse, an Earthquake. [from the entry for "Vesuvius" in Brice's "Grand Gazetter Or Topographic Dictionary," 1760]
I napoletani non hanno mai così tanta paura di questo Montagna infuocata come quando le sue Fiamme giacciono, per così dire, dormienti; perché è allora che vivono nel costante timore di una nuova enorme Eruzione o, ancor peggio, di un Terremoto. [dall'entry per "Vesuvio" nel "Grand Gazetter Or Topographic Dictionary" di Brice, 1760]

Il Medio Inglese mous, derivante dall'Inglese Antico mus, si riferisce a un "piccolo roditore", ma anche al "muscolo del braccio" (si veda muscle (n.)). Questo a sua volta proviene dal Proto-Germanico *mus, che ha dato origine anche all'Old Norse, Old Frisian, Middle Dutch, Danese, Svedese mus, Olandese muis, Tedesco Maus "topo".

La radice si trova nell'Indoeuropeo *mus-, il termine antico per topo, che è stato preservato in diverse famiglie linguistiche. È all'origine di parole come il Sanscrito mus "topo, ratto", il Persiano Antico mush "topo", il Slavo Antico mysu, il Latino mus, il Lituano muse "topo", e il Greco mys "topo, muscolo".

La forma plurale mice (Inglese Antico mys) mostra i segni dell'i-mutation. A partire dalla fine del XIV secolo, è stata usata anche per descrivere qualcosa di timido o debole. È stata contrapposta a man (n.) a partire dagli anni '20 del Seicento (nor man nor mouse).

Il significato di "occhio nero" (o altro gonfiore di colore anomalo sul corpo) risale al 1842. L'accezione informatica di "piccolo dispositivo manovrato a mano su una superficie piana per muovere un cursore o una freccia su uno schermo" è documentata dal 1965, anche se il termine era stato già usato dal 1750 per descrivere altri oggetti simili a un topo per forma, principalmente in ambito nautico.

Parturient montes, nascetur ridiculus mus [Horace]
Parturient montes, nascetur ridiculus mus [Orazio]
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