Verso la fine del XV secolo, il termine type si riferiva a un "simbolo, emblema, qualcosa che rappresenta o distingue un oggetto," derivando dal latino typus, che significa "figura, immagine, forma, tipo." Questa parola latina a sua volta proveniva dal greco typos, che indicava "un colpo, una dentatura, un'impronta, un segno, l'effetto di un colpo." Il termine greco aveva anche significati più ampi, come "figura in rilievo, immagine, statua" e, per estensione, "forma generale, carattere, contorno, schizzo."
Questa evoluzione linguistica affonda le radici nel verbo greco typtein, che significa "colpire, battere." Si pensa che derivi da una variante della radice protoindoeuropea *(s)teu- (1), che significava "spingere, colpire, battere." Molti dei suoi derivati si riferiscono a oggetti sporgenti, e la stessa radice ha influenzato il latino stupere, che significa "essere sbalorditi, stupiti," e si ricollega anche all'inglese steep (aggettivo).
Il significato di "stampo di metallo o legno, solitamente con una lettera o un carattere in rilievo, utilizzato nella stampa a caratteri mobili" è attestato dal 1713. Da qui si è evoluto fino a indicare "caratteri stampati, caratteri scritti per imitare la stampa a caratteri" nel 1784.
Nel 1843, type ha acquisito il significato di "modo o stile particolare che funge da guida, rappresentazione tipica di una certa categoria." Anche se le parole latine e greche avevano già questa connotazione, è nel contesto della storia naturale che il termine ha preso piede per descrivere "una specie che rappresenta al meglio le caratteristiche essenziali di una famiglia o di un gruppo," attestato nel 1837.
Da qui si è sviluppato il senso di "persona con un carattere particolare," documentato nel 1922. L'espressione be (someone's) type, che significa "essere il tipo di persona che attrae qualcuno," è registrata nel 1934.