Etimologia e Storia di genocide

Nel 1944, il termine sembra essere stato coniato dal giurista statunitense di origine polacca Raphael Lemkin (1900-1959) nel suo lavoro "Axis Rule in Occupied Europe" [p.19], in riferimento all'esterminio degli ebrei da parte dei nazisti, letteralmente "uccisione di una tribù." Deriva dal greco genos, che significa "razza, tipo" (dalla radice protoindoeuropea *gene-, che significa "dare alla luce, generare," con derivati che si riferiscono alla procreazione e ai gruppi familiari e tribali) + -cide, che significa "un uccisore." La formazione corretta sarebbe *genticide.

Generally speaking, genocide does not necessarily mean the immediate destruction of a nation, except when accomplished by mass killings of all members of a nation. It is intended rather to signify a coordinated plan of different actions aimed at the destruction of essential foundations of the life of national groups, with the aim of annihilating the groups themselves. [Lemkin]

In generale, il genocidio non implica necessariamente la distruzione immediata di una nazione, a meno che non avvenga attraverso l'uccisione di massa di tutti i suoi membri. Piuttosto, si intende indicare un piano coordinato di diverse azioni mirate a distruggere le fondamenta essenziali della vita dei gruppi nazionali, con l'obiettivo di annientare i gruppi stessi. [Lemkin]

In un senso simile, si usava in precedenza il termine populicide (1799), derivato dal francese populicide, attestato già nel 1792, un termine nato durante la Rivoluzione. Questo fu adottato anche in tedesco, come nel caso di Völkermeuchelnden, che significa "genocida" (Heine), e tradotto in inglese nel 1893 come folk-murdering. Il termine ethnocide è attestato in inglese dal 1974 (e in francese dal 1970).