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Significato di laughing

ridere; il ridere; divertimento

Etimologia e Storia di laughing

laughing(n.)

Metà del XIV secolo, sostantivo verbale derivato dal laugh (verbo). L'espressione Laughing matter (di solito con connotazione negativa) risale agli anni 1560. Il protossido d'azoto è stato chiamato laughing gas dal 1842, grazie ai suoi effetti esilaranti. Humphry Davy, mentre sperimentava con il gas, scoprì questi effetti già nel 1779: "Quando toglievo il sacchetto dalla bocca, scoppiavo subito a ridere. La risata era involontaria, ma estremamente piacevole, accompagnata da un brivido che mi attraversava tutto."

Voci correlate

Verso la fine del XIV secolo, il termine deriva dall'inglese antico (angliano) hlæhhan, che in precedenza era hliehhan o hlihhan e significava "ridere, ridere di qualcuno, gioire, deridere". Questa radice proviene dal proto-germanico *klakhjan, che ha dato origine anche all'antico norreno hlæja, al danese le, all'antico frisone hlakkia, all'antico sassone hlahhian, al medio olandese e olandese lachen, all'antico alto tedesco hlahhan, al tedesco moderno lachen e al gotico hlahjan. La radice più antica si collega al protoindoeuropeo *kleg-, di origine imitative, simile a espressioni come il latino cachinnare ("ridere a voce alta"), il sanscrito kakhati ("ride"), il vecchio slavo ecclesiastico chochotati ("ridere"), il lituano klagėti ("gracidare") e il greco kakhazein ("ridere").

Inizialmente, il suono della -gh- era "duro", simile a quello della gh in scozzese loch. La scrittura è rimasta invariata anche dopo che la pronuncia è cambiata in "-f."

If laugh were written as it is pronounced, laaff, there would be nothing in the word itself to put us in mind of the thing signified. The imitation begins to be felt in the guttural ach of G. lachen, and is clearly indicated in the reduplicate form of the Du. lachachen, to hawhaw or laugh loud, preserved by Kilian. [Hensleigh Wedgwood, introduction to "A Dictionary of English Etymology," 1878] 
Se la parola "ridere" fosse scritta come si pronuncia, laff, non ci sarebbe nulla nel termine stesso a farci pensare al suo significato. L'imitazione si avverte nel suono gutturale di G. lachen, ed è chiaramente indicata nella forma ridondante del Du. lachachen, che significa "ridere forte" o "ridere a crepapelle", conservata da Kilian. [Hensleigh Wedgwood, introduzione a "A Dictionary of English Etymology," 1878] 

Espressioni come laugh in one's sleeve indicano un ridere interiore, nascosto agli altri:

If I coveted nowe to avenge the injuries that you have done me, I myght laughe in my slyve. [John Daus, "Sleidanes Commentaries," 1560]
Se avessi voluto vendicarmi delle ingiurie che mi hai fatto, avrei potuto ridere nella mia manica. [John Daus, "Sleidanes Commentaries," 1560]

Questa espressione suggerisce generalmente un certo grado di disprezzo e si riferisce più a uno stato d'animo che a un vero e proprio atto di risata [Century Dictionary]. Altre forme correlate includono Laughed, laugher e laughing.

Si usa anche laughingstock; 1510s, formato per analogia con whipping-stock "palo della frustrazione," in seguito anche "oggetto di frustate frequenti" (ma quella parola non è attestata per iscritto in questo senso fino agli anni 1670). Vedi laughing + stock (n.1). Nello stesso senso si usava anche jesting-stock (anni 1530), e confronta gaping-stock "persona o cosa considerata un oggetto di meraviglia;" loathing-stock "persona oggetto di disprezzo generale" (anni 1620); scoffing-stock (anni 1570). Una parola latina per questo era irridiculum.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of laughing

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