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Significato di laureate

premiato; insignito; laureato

Etimologia e Storia di laureate

laureate(adj.)

"crowned with laurels" (come segno di distinzione), fine del XIV secolo; il primo riferimento è alla distinzione poetica. Deriva dal latino laureatus, che significa "crowned with laurels," da laurea "laurel crown" (simbolo di vittoria o distinzione nella poesia), dal femminile di laureus "of laurel," da laurus "laurel" (vedi laurel (n.)).

Laureat poete appare per la prima volta nei "Canterbury Tales" (riferito a Petrarca — Fraunceys Petrak); è stato usato anche in inglese medio per Esopo e, all'inizio del XV secolo, per Chaucer. La forma invertita poet laureate, imitazione dell'ordine delle parole latine, compare intorno al 1400 in inglese. Il primo ufficiale probabilmente fu Ben Jonson (1638), anche se il primo registrato fu Dryden (1668). È stato esteso nel 1947 ai vincitori del Premio Nobel. Come sostantivo, appare negli anni '20 del 1500, derivato dall'aggettivo o da una lettura errata di poet laureate. Correlati: Laureateship (1732), laureation.

Voci correlate

Metà del XIV secolo, variante di lorrer (circa 1300), dall'antico francese laurier, lorier "albero di alloro, alloro" (XII secolo), dal latino laurus "albero di alloro," che probabilmente è collegato al greco daphne "alloro" (per il cambiamento da d- a l- vedi lachrymose), che a sua volta potrebbe provenire da una lingua mediterranea pre-indoeuropea.

Il secondo -r- è cambiato in -l- nel tardo inglese medio per dissimilazione. Simbolo di vittoria o distinzione, da cui l'espressione to rest (originariamente repose) on one's laurels, attestata per la prima volta nel 1831. Correlato: Laurine (aggettivo).

"uno dotato del dono e del potere dell'invenzione e creazione immaginativa, accompagnato dalla corrispondente eloquenza dell'espressione, comunemente ma non necessariamente in forma metrica" [Century Dictionary, 1895], inizio del 14° secolo, "un poeta, un autore di composizioni metriche; uno abile nell'arte di fare poesia; un cantante" (c. 1200 come cognome), dal francese antico poete (12° secolo, francese moderno poète) e direttamente dal latino poeta "un poeta," dal greco poētēs "creatore, autore, poeta," variante di poiētēs, da poein, poiein "fare, creare, comporre."

Questo è ricostruito [Watkins] per essere dal PIE *kwoiwo- "fare," dalla radice *kwei- "accumulare, costruire, fare" (fonte anche del sanscrito cinoti "accumulare, impilare," slavo ecclesiastico antico činu "atto, azione, ordine").

A POET is as much to say as a maker. And our English name well comformes with the Greeke word : for of [poiein] to make, they call a maker Poeta. [Puttenham, "Arte of English Poesie," 1589]
UN POETA è tanto da dire quanto un creatore. E il nostro nome inglese si conforma bene con la parola greca: perché di [poiein] fare, chiamano un creatore Poeta. [Puttenham, "Arte of English Poesie," 1589]
It isn't what [a poet] says that counts as a work of art, it's what he makes, with such intensity of perception that it lives with an intrinsic movement of its own to verify its authenticity. [William Carlos Williams, 1944]
Non è ciò che [un poeta] dice che conta come un'opera d'arte, è ciò che crea, con tale intensità di percezione che vive con un movimento intrinseco proprio per verificare la sua autenticità. [William Carlos Williams, 1944]

Sostituì l'antico inglese scop (che sopravvive in scoff). Fu usato nel 14° secolo, come nelle lingue classiche, in riferimento a tutti gli scrittori o compositori di opere letterarie. Nel 16°-17° secolo spesso inglesizzato come maker.

Poète maudit, "un poeta insufficientemente apprezzato dai suoi contemporanei," letteralmente "poeta maledetto," è attestato dal 1930, dal francese (1884, Verlaine). Per poet laureate vedere laureate.

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