Il termine "interbreeding of races," originariamente e soprattutto riferito all'unione sessuale tra individui neri e bianchi, è stato coniato nel 1863 in modo irregolare dal giornalista statunitense David Goodman Croly. Deriva dal latino miscere, che significa "mescolare" (proveniente dalla radice proto-indoeuropea *meik-, anch'essa significante "mescolare"), unito a genus, che significa "razza" e deriva dalla radice proto-indoeuropea *gene-, che si riferisce al concetto di generare, dare vita, con derivati che indicano procreazione e gruppi familiari o tribali. Il termine è apparso per la prima volta nel pamphlet "Miscegenation: The Theory of the Blending of the Races, Applied to the American White Man and Negro," un presunto opuscolo anti-abolizionista che Croly e altri pubblicarono anonimamente in vista delle elezioni presidenziali statunitensi del 1864. Prima di questo, si usava il termine amalgamation.
The design of "Miscegenation" was exceedingly ambitious, and the machinery employed was probably among the most ingenious and audacious ever put into operation to procure the indorsement of absurd theories and give the subject the widest notoriety. The object was to so make use of the prevailing ideas of the extremists of the Anti-Slavery party, as to induce them to accept doctrines which would be obnoxious to the great mass of the community, and which would, of course, be used in the political canvass which was to ensue. [P.T. Barnum, "The Humbugs of the World," 1866; he also writes that, despite the pamphlet being an ingenious and impudent literary hoax, the word "has passed into the language and no future dictionary will be complete without it."]
L'intento dietro "Miscegenation" era estremamente ambizioso, e le strategie messe in atto probabilmente tra le più ingegnose e audaci mai realizzate per ottenere l'approvazione di teorie assurde e dare al tema la massima notorietà. L'obiettivo era sfruttare le idee dominanti degli estremisti del partito anti-schiavitù per indurli ad accettare dottrine che sarebbero state respinte dalla maggior parte della comunità, e che, ovviamente, sarebbero state utilizzate nella campagna politica successiva. [P.T. Barnum, "The Humbugs of the World," 1866; aggiunge anche che, nonostante il pamphlet fosse un'ingegnosa e sfacciata burla letteraria, la parola "è entrata nel linguaggio e nessun dizionario futuro sarà completo senza di essa."]
