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Significato di readout

estrazione di dati; trasferimento di dati; visualizzazione di dati

Etimologia e Storia di readout

readout(n.)

anche read-out, dal 1946 nel senso informatico, "estrazione o trasferimento di dati da un dispositivo di archiviazione," derivato dalla frase verbale; vedi read (v.) + out (adv.).

Voci correlate

Il termine esprime movimento o direzione da un punto centrale o dall'interno, oltre a indicare la rimozione da un luogo o posizione appropriati. Deriva dall'inglese antico ut, che significa "fuori, senza, all'esterno," e ha radici nel proto-germanico *ūt- (presente anche in antico norreno, antico frisone, antico sassone, gotico ut, medio olandese uut, olandese uit, antico alto tedesco uz, tedesco aus). Risale alla radice indoeuropea *uidh-, che significa "su, fuori, in alto" e ha dato origine a termini in diverse lingue, come il sanscrito ut ("su, fuori"), uttarah ("più in alto, superiore, più tardi, settentrionale"), l'avestano uz- ("su, fuori"), l'antico irlandese ud- ("fuori"), il latino usque ("fino a, continuamente, senza interruzione"), il greco hysteros ("l'ultimo") e il russo vy- ("fuori").

Il significato di "fino alla fine, completamente, fino alla conclusione" si afferma intorno al 1300. L'accezione di "non più ardente o acceso; nell'oscurità" risale circa al 1400. Riguardo a posizione o situazione, indica "al di fuori di, non all'interno" già all'inizio del XV secolo. L'uso per "portare all'attenzione pubblica" appare negli anni '40 del 1500, mentre quello per "lontano dalla propria residenza" si sviluppa intorno al 1600. Il significato politico di "non in carica, rimosso o espulso da una posizione" emerge anch'esso intorno al 1600. L'espressione "diventare visibile, apparire" (riferita a stelle, ecc.) si diffonde negli anni '10 del 1600. Nel contesto delle comunicazioni radiofoniche, indica che il relatore ha terminato di parlare ed è attestata dal 1950.

Come preposizione, assume il significato di "fuori da; da, lontano da; all'esterno di, oltre; eccetto; privo di, mancante" a partire dalla metà del XIII secolo, derivando dall'avverbio.

Il significato di "da relazioni armoniose a conflitti" (come in fall out) si sviluppa negli anni '20 del 1500. Quello di "fuori dal proprio stato mentale normale" (come in put out) emerge negli anni '80 del 1500; l'espressione out to lunch, che significa "insano di mente," è uno slang studentesco degli anni '50. La frase aggettivale out-of-the-way, che indica "remoto, isolato," è attestata dalla fine del XV secolo. Out-of-towner, che significa "chi non proviene da un certo luogo," appare nel 1911. L'espressione Out of this world, che indica "eccellente," risale al 1938; out of sight, anch'essa per "eccellente, superiore," è documentata dal 1891. L'espressione (verb) it out, che significa "portare a termine," emerge negli anni '80 del 1500. L'espressione from here on out, che significa "d'ora in poi," è attestata dal 1942. Out upon, usata per esprimere orrore o rimprovero, risale all'inizio del XV secolo.

In medio inglese, reden, ireden significavano "consigliare, consigliare," ma anche "leggere." Queste forme derivano dall'inglese antico rædan, gerædan (nella variante del West Saxon), redan, geredan (nella variante anglosassone), che esprimevano concetti come "consigliare, persuadere, discutere, deliberare, guidare, organizzare, equipaggiare, prevedere," e includevano anche il significato di "leggere," inteso come "osservare e comprendere il significato di qualcosa di scritto," o "pronunciare ad alta voce" (parole, lettere, ecc.), "spiegare," "apprendere attraverso la lettura," e "mettere in ordine."

Si ritiene che queste espressioni derivino dal proto-germanico *redan, che ha dato origine anche all'antico norreno raða, all'antico frisone reda, all'olandese raden, all'antico alto tedesco ratan, e al tedesco moderno raten, tutti con il significato di "consigliare, interpretare, indovinare." Questi termini si collegano alla radice indoeuropea *re-, che significa "ragionare, contare."

In molte lingue germaniche moderne, parole affini continuano a esprimere l'idea di "consigliare" o "consigliare" (si veda rede). Anche in inglese antico esisteva un sostantivo correlato, ræd, red, che significava "consiglio." Inoltre, read è connesso a riddle (n.1) attraverso il concetto di "interpretare." Il Century Dictionary osserva che il participio passato dovrebbe essere scritto red, come avveniva in passato e come in lead/led. Tra le varianti medio inglesi del participio passato troviamo eradde, irad, ired, iræd, irudde.

Il passaggio di significato verso "interpretare e comprendere il significato di simboli scritti" sembra essere unico per l'inglese e, forse sotto l'influenza dell'inglese antico, anche per l'antico norreno raða. Nella maggior parte delle altre lingue, il termine per "leggere" è radicato nell'idea di "raccogliere" (come nel francese lire, derivato dal latino legere).

Il significato di "decifrare il carattere di una persona" è attestato a partire dagli anni 1610. L'accezione musicale di "eseguire (a prima vista) dalle note" risale al 1792. L'espressione read up, che significa "studiare sistematicamente," appare nel 1842; read out (verbo) nel senso di "espellere per proclamazione" (utilizzato nella Società degli Amici) è documentato dal 1788. Il termine Read-only nel gergo informatico è registrato a partire dal 1961.

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    Tendenze di " readout "

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of readout

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