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Significato di uncool

non alla moda; poco interessante; imbarazzante

Etimologia e Storia di uncool

uncool(adj.)

Nel 1953, nel gergo hipster, deriva da un- (1) "non" + il significato gergale di cool (agg.). Uncooled, che significa "non reso cool" in un senso fisico, è attestato fin dagli anni 1510.

Voci correlate

In antico inglese, col significava "non caldo" (ma di solito non così severo come cold), "moderatamente freddo, né caldo né molto freddo." Usato anche in senso figurato per descrivere persone, indicava chi era "imperturbabile, poco espansivo, non facilmente emozionabile o infervorato da passioni." La sua origine si trova nel proto-germanico *koluz, che ha dato vita a parole simili in altre lingue, come il medio olandese coel, l'olandese koel, l'alto tedesco antico chuoli, il tedesco kühl (tutte significano "fresco") e il norreno kala ("essere freddo"). La radice indoeuropea da cui deriva è *gel-, che significa "freddo" o "gelare."

Il significato figurato è attestato fin dal XIV secolo, con l'idea di "manifestare freddezza, apatia o disinteresse." Dal 1728 è stato usato per descrivere somme di denaro ingenti, enfatizzando così l'ammontare. L'accezione di "caldamente audace" risale al 1825.

Il termine slang cool per indicare "alla moda" appare nel 1933, originario del vernacolo afroamericano. Il suo uso moderno come espressione generale di approvazione si diffonde alla fine degli anni '40, probabilmente attraverso il linguaggio bop e inizialmente in riferimento a uno stile jazzistico. Si dice che sia stato reso popolare nei circoli jazz da Lester Young, sassofonista tenore attivo tra il 1909 e il 1959. L'espressione cool-headed, che significa "non facilmente emozionabile o confuso," è documentata dal 1742.

Il prefisso di negazione, in antico inglese un-, deriva dal proto-germanico *un- (presente anche nell'antico sassone, antico frisone, antico alto tedesco, tedesco un-, gotico un-, olandese on-), e risale all'indo-europeo *n- (origine di a-, an- in sanscrito "non", a-, an- in greco, an- in antico irlandese, in- in latino), che è la forma combinata della radice *ne- "non".

È il prefisso più prolifico in inglese, usato liberamente e diffusamente nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Contende con il suo omologo derivato dal latino in- (1) il diritto di negare certi termini (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambi possano essere usati insieme per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Spesso ha un tono eufemistico (untruth per "una bugia") o enfatico, soprattutto quando suggerisce un'idea di privazione o liberazione: unpeel "sbucciare"; unpick "scassinare (una serratura) con strumenti da ladro"; unloose per "allentare".

Forma anche parole a partire da frasi, come uncalled-for, circa 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600. Fuller (1661) usa unbooklearned. Una descrizione di un testamento legale del XV secolo contiene unawaydoable; Ben Jonson scrive un-in-one-breath-utterable. La parola uncome-at-able è attestata negli anni '90 del 1600 in Congreve, ma Samuel Johnson nel XVIII secolo e Fowler nel XX secolo la criticano ("La parola aveva senza dubbio, due o tre secoli fa, un'aria spavalda da 'chi se ne frega dei grammatici'; quella spavalderia è svanita da tempo; non ha scopo che 'inaccessibile' non abbia già...").

Tuttavia, la pratica è continuata; unlawlearned (Bentham, 1810), unlayholdable (1860); unputdownable, riferito a un libro, compare nel 1947; unpindownable, nel 1966. Si può anche confrontare con put-up-able-with (1812). Come prefisso nel telegraphese, per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

Grazie alla sua versatilità e alla necessità di esprimere negazioni, il numero di parole che possono essere create con un- in inglese è quasi infinito, e il fatto che alcune vengano usate mentre altre rimangano inedite dipende dal capriccio degli autori.

Gli editori di dizionari hanno notato questo fenomeno fin dal XVIII secolo, ma hanno anche ampliato la lista. Il "New and Complete Dictionary of the English Language" di John Ash (1775) presenta molte pagine di voci con un- in un'unica riga; tra una dozzina di voci consecutive ci sono unhaggled, unhaired, unhalooed, unhaltering (aggettivo), unhaltering (sostantivo), che il OED (1989) osserva essere state "ovviamente create per l'occasione" e che compaiono in altri testi solo decenni dopo, se mai. (Ash vindicated.)

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of uncool

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