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Significato di weakness

debolezza; vulnerabilità; punto debole

Etimologia e Storia di weakness

weakness(n.)

Intorno al 1300, il termine indicava la "qualità, stato o carattere di essere debole," derivando da weak (aggettivo) + -ness. Nel 1590, ha assunto il significato di "svantaggio, vulnerabilità, punto debole." Quello di "debolezza per eccessiva indulgenza" è del 1712, mentre il significato di "cosa per cui si ha una debolezza indulgente" risale al 1822.

Voci correlate

Intorno al 1300, weik indicava una persona "deficiente in forza fisica; esausta per lo sforzo," ma anche "priva di forza morale." Derivava dall'antico norreno veikr, che significava "mancante di forza," ed era imparentato con l'antico inglese wac, che significava "debole, flessibile, morbido."

Si ritiene che queste parole provengano dal proto-germanico *waika-, che significava "cedere" (da cui anche l'antico sassone wek, lo svedese vek, il medio olandese weec, l'olandese week "debole, morbido, tenero," l'antico alto tedesco weih "morbido, cedevole," e il tedesco moderno weich "morbido"). Secondo Watkins, questa radice deriva dal PIE *weik- (2), che significava "piegare, torcere."

In riferimento a strumenti e simili, nel senso di "privo di efficacia," si attesta all'inizio del XIV secolo. Per gli oggetti, con il significato di "fragile, facilmente rompibile," compare alla fine del XIV secolo. Specificamente per sostanze e medicinali, indicava "non sufficientemente impregnato delle qualità o ingredienti abituali," negli anni '90 del '500.

Riguardo a una persona, specialmente un avversario o nemico, significava "privo di abilità nel combattimento, carente di potenza bellica," all'inizio del XIV secolo. Il significato di "privo di autorità sugli altri" emerge alla fine del XIV secolo.

In grammatica, dal 1833 indica un verbo che si coniuga tramite l'aggiunta regolare di sillabe, piuttosto che mediante la modifica della vocale radicale, in contrapposizione a strong (aggettivo).

Per quanto riguarda la voce, si attesta all'inizio del XIV secolo. In riferimento a un polso, con il significato di "debole," compare intorno al 1700. Correlati: Weakly; weaker; weakest.

Espressioni figurative come "una catena non è più forte del suo anello più debole" sono documentate dal 1846. Weaker vessel come espressione figurativa per "donna" risale agli anni '20 del '500; nella traduzione del Nuovo Testamento di Tyndale, weak traduceva il greco asthenōn, usato da San Paolo per riferirsi a ogni credente la cui fede fosse minacciata da dubbi e che dovesse essere trattato con delicatezza e pazienza. Si può confrontare con weakling.

È un elemento che forma parole e indica azione, qualità o stato. Si attacca a un aggettivo o a un participio passato per creare un sostantivo astratto. Proviene dall'inglese antico -nes(s) e ha origini nel proto-germanico *in-assu-. Ha cognati in altre lingue germaniche, come l'antico sassone -nissi, il medio olandese -nisse, l'olandese -nis, l'antico alto tedesco -nissa, il tedesco -nis e il gotico -inassus. La sua struttura si compone di *-in-, che originariamente apparteneva al tema del sostantivo, e *-assu-, un suffisso per formare sostantivi astratti. Questo ultimo potrebbe derivare dalla stessa radice del latino -tudo, come si può vedere in -tude.

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