Il termine inglese antico widewe, wuduwe deriva dal proto-germanico *widuwō, che a sua volta proviene dall'aggettivo ricostruito in proto-indoeuropeo *widhewo. Questo stesso termine è all'origine di parole in altre lingue, come il sanscrito vidhuh ("solitario, isolato"), vidhava ("vedova"), l'avestano vithava, il latino vidua, il slavo ecclesiastico vidova, il russo vdova, l'antico irlandese fedb, il gallese guedeu ("vedova"), il persiano beva, il greco eitheos ("uomo non sposato"), e il latino viduus ("privo, vuoto"). Si ritiene che tutte queste parole derivino dalla radice *uidh-, che significa "separare, dividere" (vedi with).
Il significato di "donna separata o abbandonata dal marito" si è affermato a partire dalla metà del XV secolo, spesso in combinazioni come widow bewitched o grass widow. Come prefisso nei nomi, è attestato a partire dagli anni '70 del Cinquecento.
Nel gergo tipografico, il significato di "linea breve di testo" (soprattutto all'inizio di una colonna) è documentato a partire dal 1904. L'espressione Widow's mite proviene dal Vangelo di Marco (12:43). Widow's peak si riferisce alla credenza che i capelli che crescono a punta sulla fronte siano un presagio di vedovanza precoce, simile alla "punta" del velo di una vedova.
Il widow bird (1747) prende il nome dal lungo e nero piumaggio della coda dei maschi, che ricorda i veli delle vedove.
Inoltre, l'aggettivo proto-indoeuropeo è considerato la fonte di parole come il sanscrito vidhuh ("solitario, isolato"), vidhava ("vedova"), l'avestano vithava, il latino vidua, lo slavo ecclesiastico vidova, il russo vdova, l'antico irlandese fedb, il gallese guedeu ("vedova"), il persiano beva, il greco eitheos ("uomo non sposato") e il latino viduus ("privo, vuoto"). Tra i cognati germanici dell'inglese troviamo l'antico sassone widowa, l'antico frisone widwe, il medio olandese e l'olandese weduwe, l'olandese weeuw, l'antico alto tedesco wituwa, il tedesco Witwe e il gotico widuwo.