Intorno al 1300 (inizio del XIII secolo come cognome), il termine descriveva qualcosa di "sferico nella forma; circolare nel contorno," riferendosi a persone o animali "ben nutriti." Deriva dall'anglo-francese rounde e dall'antico francese roont (XII secolo, francese moderno rond), probabilmente originariamente *redond, dal latino volgare *retundus (che è anche alla base del provenzale redon, spagnolo redondo, antico italiano ritondo), e dal latino rotundus, che significa "come una ruota, circolare, rotondo," legato a rota, che significa "ruota" (vedi rotary). La parola francese ha influenzato il medio olandese ront (olandese rond), il medio alto tedesco runt (tedesco rund) e termini simili nelle lingue germaniche.
Come avverbio, il termine è attestato a partire dal 1300. È diventato preposizione intorno al 1600, con il significato di "completare un circuito" (come in round the world); nel 1715 ha assunto il senso di "in ogni parte, per tutto" (come in round the clock); entro il 1743 è stato usato per indicare "fare un giro o un circuito parziale" (come in round the corner). In molti casi, è una forma abbreviata di around (avverbio).
Riferendosi ai numeri, il termine compare a metà del XIV secolo per descrivere qualcosa di "intero, pieno, completo, portato a termine," estendendo l'idea di simmetria a quella di completezza. L'espressione Round number, usata per indicare un numero solo approssimativamente corretto, di solito espresso in decine, centinaia, ecc., risale agli anni '40 del Seicento. Si può confrontare con round (verbo). L'espressione Round trip, che significa "un viaggio di andata e ritorno," è attestata nel 1844, inizialmente in ambito ferroviario. Un round-dance (anni '20 del XVI secolo) è una danza in cui i ballerini si muovono in cerchio o in anello. L'espressione Round heels è documentata a partire dal 1926, inizialmente riferita a pugili incapaci e, dal 1927, a donne di facili costumi, suggerendo in entrambi i casi una tendenza a ritrovarsi sdraiati sulla schiena.