Intorno al 1300, il termine indicava "una percosse, una frustata; il battere di un tamburo," derivato dal verbo beat. L'accezione "battito del cuore" risale al 1755. Il significato di "percorso abituale di qualcuno" è attestato dal 1731, così come "un sentiero tracciato dagli animali" (1736), che si riferisce al "battito" dei piedi sul terreno (tardo inglese antico), o forse all'idea di beat the bushes per scacciare la selvaggina (circa 1400), o beat the bounds (anni '60 del 1500). Questo uso si è esteso al giornalismo nel 1875.
Il significato musicale appare nel 1842, probabilmente legato al movimento della mano del direttore d'orchestra e all'idea di "battere il tempo":
It is usual, in beating the time of a piece of music, to mark or signalize the commencement of every measure by a downward movement or beat of the hand, or of any other article that may be used for the purpose .... ["Godfrey Weber's General Music Teacher," 1842]
È consuetudine, nel battere il tempo di un brano musicale, segnare l'inizio di ogni misura con un movimento o un colpo verso il basso della mano, o di qualsiasi altro strumento possa essere utilizzato a tale scopo .... ["Godfrey Weber's General Music Teacher," 1842]
In passato, in ambito musicale, indicava una sorta di nota di abbellimento:
BEAT, in music, a transient grace note, struck immediately before the note it is intended to ornament. The beat always lies half a note beneath its principal, and should be heard so closely upon it, that they may almost seem to be struck together. ["The British Encyclopedia," London, 1809]
BEAT, in musica, è una nota di abbellimento transitoria, eseguita immediatamente prima della nota che intende abbellire. Il beat si colloca sempre mezzo tono al di sotto della principale e deve essere udito così da vicino da sembrare quasi eseguito insieme ad essa. ["The British Encyclopedia," Londra, 1809]