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Significato di barbarity

barbarie; crudeltà inumana; mancanza di civiltà

Etimologia e Storia di barbarity

barbarity(n.)

Negli anni 1560, il termine indicava la "mancanza di civiltà," derivando dal latino barbarus (vedi barbarian (n.)) unito a -ity. Il significato di "crudeltà selvaggia, comportamento disumano" è attestato a partire dagli anni 1680.

Voci correlate

All'inizio del XV secolo, in riferimento alla storia classica, il termine indicava "un non-romano o un non-greco." In precedenza, si usava barbar (fine del XIV secolo), che significava "persona non romana o non greca; non cristiana; persona che parla una lingua diversa dalla propria." Questo derivava dal latino medievale barbarinus, che è all'origine del francese antico barbarin (cioè "berbero, pagano, saraceno, barbaro"). A sua volta, il latino barbarus significava "strano, straniero, barbaro," e proveniva dal greco barbaros, che indicava qualcosa di "straniero, strano; ignorante." La radice indoeuropea *barbar- evocava il suono incomprensibile del linguaggio straniero, simile a quanto si trova nel sanscrito barbara- (che significa "balbettante," ma anche "non ariano"), nel latino balbus (cioè "balbettante") e nel ceco blblati (che significa "balbettare").

In greco, barbaroi (sostantivo plurale) si riferiva a "tutti coloro che non erano greci," ma in particolare ai Medi e ai Persiani. Inizialmente, il termine non aveva una connotazione completamente negativa, ma il suo significato divenne sempre più dispregiativo dopo le guerre persiane. I Romani, che tecnicamente erano anch'essi barbaroi, adottarono la parola e la usarono per descrivere tribù o nazioni prive di realizzazioni greche o romane.

Il termine comparve anche in medio inglese (circa 1400) per indicare un "nativo della costa barbarica." Il significato di "persona rozza o selvaggia" emerse negli anni 1610. Talvolta, nel XIX secolo, in inglese si distinse da savage (cioè "selvaggio") per indicare un passo più vicino alla civiltà. In alcune occasioni, specialmente in riferimento all'Italia rinascimentale, venne usato per designare "un non-italiano." Inoltre, fu impiegato per tradurre il termine cinese comune di disprezzo per i stranieri.

Barbarian applies to whatever pertains to the life of an uncivilized people, without special reference to its moral aspects. Barbarous properly expresses the bad side of barbarian life and character, especially its inhumanity or cruelty: as, a barbarous act. Barbaric expresses the characteristic love of barbarians for adornment, magnificence, noise, etc., but it is not commonly applied to persons: it implies the lack of cultivated taste .... [Century Dictionary, 1889]
Barbarian si applica a tutto ciò che riguarda la vita di un popolo incivile, senza un riferimento speciale ai suoi aspetti morali. Barbarous esprime propriamente il lato negativo della vita e del carattere barbaro, in particolare la sua disumanità o crudeltà: come, un barbarous act. Barbaric esprime l'amore caratteristico dei barbari per l'ornamento, la magnificenza, il rumore, ecc., ma non è comunemente applicato alle persone: implica la mancanza di gusto coltivato .... [Century Dictionary, 1889]

1704, in un senso ora obsoleto "legge che trasforma un processo penale in civile," da civil + -ization.

Il significato "condizione civile, stato di essere recuperati dalla rudezza della vita selvatica" è registrato nel 1772, probabilmente dal francese civilisation, come opposto a barbarity e una parola distinta da civility, come se derivasse da civilize + -ation.

Il senso di "una particolare società umana in una condizione civile, considerata nel suo insieme nel tempo," è dal 1857. Correlato: Civilizational.

Civility, formerly the substantive of both civil and civilize—the latter of which it was not likely to suggest, except by help of its context,—was judiciously relieved of one of its meanings, by civilization. [Fitzedward Hall, "Modern English," 1873]
Civility, in passato il sostantivo sia di civil che di civilize—quest'ultimo non era probabile suggerirlo, tranne che con l'aiuto del suo contesto,—fu giudiziosamente sollevato da uno dei suoi significati, da civilization. [Fitzedward Hall, "Modern English," 1873]

Il -ity è un elemento che forma sostantivi astratti a partire da aggettivi, e significa "condizione o qualità di essere ______." Proviene dall'inglese medio -ite, dall'antico francese -ete (francese moderno -ité), e direttamente dal latino -itatem (nominativo -itas). Questo suffisso indica uno stato o una condizione ed è composto da -i- (che può derivare dalla radice dell'aggettivo o fungere da connettore) e dal comune suffisso astratto -tas (vedi -ty (2)).

Roughly, the word in -ity usually means the quality of being what the adjective describes, or concretely an instance of the quality, or collectively all the instances; & the word in -ism means the disposition, or collectively all those who feel it. [Fowler]
In sostanza, la parola che termina in -ity di solito indica la qualità di essere ciò che descrive l'aggettivo, oppure concretamente un'istanza di quella qualità, o collettivamente tutte le istanze; mentre la parola che termina in -ism indica la disposizione, o collettivamente tutti coloro che la condividono. [Fowler]
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