In antico inglese, carian e cearian significavano "essere ansiosi o solleciti; lamentarsi; provare preoccupazione o interesse." Questi verbi derivano dal proto-germanico *karo-, che significava "lamentarsi," e quindi "dolore, cura." La stessa radice si ritrova anche nell'antico sassone karon ("lamentarsi, prendersi cura, essere tristi, lamentarsi"), nell'antico alto tedesco charon ("lamentarsi, piangere") e nel gotico karon ("essere ansiosi"). Si pensa che tutte queste forme derivino dalla radice indoeuropea *gar-, che significava "gridare, chiamare, urlare." Un esempio di questa radice si trova in irlandese con gairm, che significa "gridare, piangere, chiamare." (Vedi anche garrulous).
Se questa ricostruzione è corretta, il significato originale sarebbe passato da "gridare" a "lamentarsi" e infine a "dolore." Un'evoluzione semantica diversa si può osservare nel termine olandese karig, che significa "scarsità, frugalità," e nel tedesco karg, che significa "avaro, scarso." Non si considera che ci sia un legame con il latino cura. I significati positivi, come "avere un'inclinazione" (anni '50 del '500) e "avere affetto per" (anni '20 del '500), sembrano essersi sviluppati successivamente come riflesso dei precedenti significati negativi.
Il modo di dire not care come forma di rifiuto negativo è attestato dalla metà del XIII secolo. L'espressione couldn't care less risale al 1946, mentre could care less con lo stesso significato (ma con una negazione implicita) appare nel 1955. A partire dagli anni '80 del '500, care è stato usato in molte "similitudini di indifferenza" nella forma don't care a _____, dove il vuoto veniva riempito da parole come fig, pin, button, cent, straw, rush, point, farthing, snap, e così via. Per ulteriori dettagli, vedi Cared e caring.