Etimologia e Storia di flamen

Il termine "flamen," che si riferisce a un "sacerdote dell'antica Roma," risale agli anni 1530. Deriva dal latino flamen, che significa appunto "sacerdote di una divinità," ma le sue origini rimangono incerte. Potrebbe derivare dalla radice ricostruita del Proto-Indo-Europeo *bhlad-, che significa "adorare," la stessa da cui provengono parole come il gotico blotan e l'antico inglese blotan, entrambe significanti "sacrificare." Questo termine è stato utilizzato anche a partire dal XIV secolo, in particolare in seguito agli scritti di Geoffrey di Monmouth, per designare i sacerdoti delle antiche popolazioni britanniche pre-cristiane. Un termine correlato è Flamineous.

The old connection of flamen with Skt. brahman- is highly problematic, and has been dismissed by Schrijver. As WH surmise, the ending -en points to an archaism, probably a n[euter] noun "sacrificial act" which changed its semantics to 'priest'; for a similar shift, cf. augur "bird-observer" .... The only viable comparanda are found in [Germanic], but they show root-final (or suffixal) *-d~. [de Vaan]

L'antico legame tra flamen e il sanscrito brahman- è molto controverso e Schrijver lo ha respinto. Come suggeriscono WH, la desinenza -en potrebbe indicare un arcaismo, probabilmente un sostantivo neutro che inizialmente significava "atto sacrale" e che ha poi cambiato significato per indicare "sacerdote." Un cambiamento semantico simile si può osservare nel termine augur, che originariamente significava "osservatore di uccelli." Gli unici confronti validi si trovano nelle lingue germaniche, ma in esse si nota una variazione finale della radice (o un suffisso) *-d~. [de Vaan]