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Significato di footprint

impronta del piede; traccia lasciata da un passo

Etimologia e Storia di footprint

footprint(n.)

"il segno di un piede," specialmente durante la camminata, anni 1550, derivato da foot (sostantivo) + print (sostantivo). Correlato: Footprints. In inglese antico si usava fotspor, fotswæð.

Voci correlate

"La parte terminal della gamba di un animale vertebrato," in antico inglese fot "piede," deriva dal proto-germanico *fōts (che è anche la radice di fot in frisone antico, fot in sassone antico, fotr in norreno, fod in danese, fot in svedese, voet in olandese, fuoz in alto tedesco, Fuß in tedesco, e fotus in gotico), tutto riconducibile alla radice indoeuropea *ped- che significa "piede." La forma plurale feet è un esempio di i-mutation.

Nel periodo antico, il piede era una misura lineare (la lunghezza esatta è variata nel tempo) considerata equivalente alla lunghezza del piede di un uomo; un'unità di misura ampiamente utilizzata e antica. In questo contesto, il plurale è spesso foot. Le attuali misure di pollice e piede sono suggerite da rilevamenti effettuati nelle chiese inglesi del XII secolo (Flinders Petrie, "Inductive Metrology"), ma la lunghezza più comune di un "piede" nell'Inghilterra medievale era di 13,2 pollici, una misura diffusa in tutto il Mediterraneo antico. Il piede anglosassone sembrerebbe collocarsi tra queste due misure.

Tutte e tre le misure corrispondono a unità utilizzate dai Romani, e probabilmente tutte e tre le lunghezze furono adottate dagli anglosassoni dai romani-britannici. "È molto probabile che le unità sassoni siano sopravvissute fino all'epoca medievale, poiché i normanni erano una classe dirigente e non lavorativa." [Flinders Petrie, 1877].

Il Paul's Foot medievale (fine del XIV secolo) era uno standard di misura intagliato nella base di una colonna nella vecchia cattedrale di St. Paul a Londra. Il foot metrico (tardo inglese antico, tradotto dal latino pes e dal greco pous con lo stesso significato) è comunemente interpretato come un'oscillazione completa del piede: secondo alcuni, un modo per tenere il tempo, secondo altri, un passo di danza.

In medio inglese, il termine poteva anche riferirsi a "una persona" (circa 1200), da cui non-foot che significa "nessuno." Il significato di "parte inferiore o più bassa di qualcosa di elevato o verticale" risale anch'esso al circa 1200. Riferito a un letto, una tomba, ecc., è attestato dal circa 1300.

On foot "a piedi" compare intorno al 1300. L'espressione get off on the wrong foot "iniziare male" risale al 1905 (mentre right foot appare nel 1907); put one's best foot foremost è documentata per la prima volta nel 1849 (Shakespeare usa the better foot before, 1596); in medio inglese si trovava evil-foot (avv.) "per sfortuna, sfortunatamente."

La locuzione foot in (one's) mouth "dire qualcosa di stupido" è attestata nel 1942; l'espressione put (one's) foot in qualcosa "fare un pasticcio" risale al 1823. L'espressione one foot in the grave "essere in fin di vita" è documentata dal 1844. L'esclamazione colloquiale my foot! che esprime "contraddizione sprezzante" [OED] è attestata nel 1923, probabilmente un eufemismo per my ass con lo stesso significato, che risale al 1796 (vedi anche eyewash).

Intorno al 1300, prente indicava "impressione, segno lasciato su una superficie da un timbro o sigillo". Questo termine deriva dal francese antico preinte, che significa "impressione", ed è il sostantivo femminile del participio passato di preindre, che vuol dire "premere, schiacciare". La forma originale era prembre, e risale al latino premere, che significa "premere, tenere stretto, coprire, affollare, comprimere". Questa radice proviene dal Proto-Indoeuropeo *per- (4), che significava "colpire". Il termine francese antico è stato poi adottato anche nel medio olandese (prente, olandese prent) e in altre lingue germaniche.

Il significato di "pubblicazione stampata", in particolare riferito ai giornali, è attestato a partire dagli anni 1560. L'espressione "lettere stampate" compare negli anni 1620, mentre print-hand, che indica una scrittura simile a quella a stampa, risale agli anni 1650. L'idea di "immagine o disegno ottenuto da un blocco o una lastra" è documentata dagli anni 1660. L'accezione di "pezzo di tessuto o stoffa stampata" appare nel 1756, mentre il significato fotografico si sviluppa nel 1853.

Nel medio inglese, gli stimmati erano chiamati precious prentes of crist, e perceiven the print of sight significava "percepire lo sguardo di qualcuno". L'espressione Out of print, che indica che un'opera non è più disponibile presso l'editore, risale agli anni 1670 (mentre in print, "in forma stampata", è attestata dalla fine del XV secolo). Print journalism è documentato dal 1962, per distinguere il giornalismo cartaceo da quello televisivo.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of footprint

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