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Significato di guest-room

camera per gli ospiti; stanza per gli ospiti

Etimologia e Storia di guest-room

guest-room(n.)

Si trova anche guestroom, risalente agli anni 1630, composto da guest (sostantivo) + room (sostantivo). La forma guest chamber è attestata fin dagli anni 1520. Nell'inglese antico esisteva giestærn, che significava "camera per gli ospiti," con il secondo elemento identico a quello di barn.

Voci correlate

In antico inglese, gæst e giest (nella variante anglosassone gest) indicavano "un ospite occasionale, un visitatore imprevisto, uno sconosciuto." Questi termini derivano dal proto-germanico *gastiz, che ha dato origine anche all'antico frisone jest, all'olandese gast, al tedesco Gast e al gotico gasts, tutti con il significato di "ospite," e originariamente "sconosciuto." La radice indoeuropea è *ghos-ti-, che significava "sconosciuto, ospite, padrone di casa." Questa radice è alla base anche del latino hostis, che in un primo momento indicava "uno straniero," mentre nel contesto classico si riferiva a "un nemico." Secondo Watkins, il significato originale potrebbe essere stato "qualcuno con cui si hanno doveri reciproci di ospitalità."

L'evoluzione ortografica è stata influenzata dal cognato norreno gestr. Se si fossero applicate le consuete modifiche fonetiche all'antico inglese, avremmo ottenuto un moderno *yest. Il significato di "persona ospitata a pagamento" (in una locanda, ecc.) è attestato dalla fine del XIII secolo. In antico inglese esisteva anche cuma, che significava "sconosciuto, ospite," letteralmente "colui che viene." L'espressione be my guest nel senso di "prego, vai pure avanti" è stata registrata per la prima volta nel 1955.

Il Medio Inglese roum deriva dall'Antico Inglese rum, che significa "spazio, estensione; spazio sufficiente, occasione adatta (per fare qualcosa)." Questo a sua volta proviene dal Proto-Germanico *ruman, che è anche la radice di parole come l'Antico Norreno, l'Antico Sassone, l'Antico Alto Tedesco e il Gotico rum, il Tedesco Raum (che significa "spazio") e l'Olandese ruim ("stiva di una nave, navata"). Questi sostantivi si formano dall'aggettivo germanico *ruma-, che significa "spazioso, ampio," e risale alla radice PIE *reue- (1), che significa "aprire; spazio." Questa radice ha dato origine anche all'Avesta ravah- ("spazio"), al Latino rus ("campagna aperta"), all'Antico Irlandese roi, roe ("campo pianeggiante"), all'Antico Slavo Ecclesiastico ravinu ("livello") e al Russo ravnina ("una pianura").

Nell'Antico Inglese esisteva anche un aggettivo comune rum, che significava "spazioso, largo, lungo, ampio," e veniva usato anche come avverbio, rumlice, che si traduceva in "in modo grande, corpulento" (nel Medio Inglese roumli).

Il significato di "camera, cabina" viene attestato già all'inizio del XIV secolo come termine nautico; a metà del XV secolo si applicava anche alla suddivisione interna di un edificio, separata da muri o pareti. In Antico Inglese, la parola usata per questo era cofa, antenato di cove. L'idea di "persone riunite in una stanza" si afferma nel 1712.

Make room, che significa "aprire un passaggio, fare spazio," compare a metà del XV secolo. Room-service è attestato dal 1913, mentre room-temperature, che indica una temperatura confortevole per gli occupanti di una stanza, è in uso dal 1879. Il termine Roomth, che significava "spazio sufficiente" (anni '30 del 1500, con -th (2)), è ormai obsoleto.

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