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Etimologia e Storia di *ghos-ti-

*ghos-ti-

La radice protoindoeuropea significava "straniero, ospite, padrone di casa," in sostanza "qualcuno con cui si hanno doveri reciproci di ospitalità." Questo concetto rappresentava "una relazione di scambio reciproco molto importante per la società protoindoeuropea" [Watkins]. Tuttavia, poiché gli stranieri possono essere sia ospiti che potenziali nemici, la parola ha preso due direzioni.

The word ghos-ti- was thus the central expression of the guest-host relationship, a mutual exchange relationship highly important to ancient Indo-European society. A guest-friendship was a bond of trust between two people that was accompanied by ritualized gift-giving and created an obligation of mutual hospitality and friendship that, once established, could continue in perpetuity and be renewed years later by the same parties or their descendants. [Calvert Watkins, "American Heritage Dictionary of Indo-European Roots"]
La parola ghos-ti- era quindi l'espressione centrale della relazione ospite-padrone di casa, un legame di scambio reciproco fondamentale per l'antica società protoindoeuropea. L'amicizia tra ospiti era un vincolo di fiducia tra due persone, caratterizzato da doni ritualizzati, che creava un'obbligazione di ospitalità e amicizia reciproca. Una volta stabilita, questa relazione poteva durare nel tempo e essere rinnovata anche anni dopo dalle stesse persone o dai loro discendenti. [Calvert Watkins, "American Heritage Dictionary of Indo-European Roots"]

Potrebbe formare tutto o parte di: Euxine; guest; hospice; hospitable; hospital; hospitality; hospodar; host (n.1) "persona che riceve ospiti;" host (n.2) "moltitudine;" hostage; hostel; hostile; hostility; hostler; hotel; Xenia; xeno-; xenon.

Potrebbe anche essere la fonte di: greco xenos "ospite, padrone di casa, straniero;" latino hostis, usato in precedenza per "straniero," in uso classico "nemico," hospes "padrone di casa;" antico slavo ecclesiastico gosti "ospite, amico," gospodi "signore, padrone;" antico inglese gæst, "colui che arriva per caso, uno straniero."

Voci correlate

Nome arcaico del Mar Nero, derivato dal latino Pontus Euxinus, a sua volta dal greco Pontos Euxenios, che significa letteralmente "il mare ospitale." Questo era un eufemismo per Pontos Axeinos, "il mare inospitale." Proviene da eu-, che significa "buono, bene" (vedi eu-), e xenos, che significa "ospite; straniero; ospite" (dalla radice PIE *ghos-ti-, che significa "straniero, ospite, padrone di casa").

Secondo Room, il nome persiano antico per il mare era akhshaena, che significa letteralmente "scuro." Probabilmente si riferiva alle tempeste improvvise e pericolose che rendono il mare insidioso per i marinai e ne oscurano la superficie (o forse al colore dell'acqua, dovuto alla profondità e alla relativa mancanza di vita del mare). I Greci presero questo nome senza tradurlo, come Pontos Axeinos, che fu interpretato come la parola greca simile axenos, "inospitale." Così, il nome inglese moderno potrebbe riflettere quello persiano antico.

In antico inglese, gæst e giest (nella variante anglosassone gest) indicavano "un ospite occasionale, un visitatore imprevisto, uno sconosciuto." Questi termini derivano dal proto-germanico *gastiz, che ha dato origine anche all'antico frisone jest, all'olandese gast, al tedesco Gast e al gotico gasts, tutti con il significato di "ospite," e originariamente "sconosciuto." La radice indoeuropea è *ghos-ti-, che significava "sconosciuto, ospite, padrone di casa." Questa radice è alla base anche del latino hostis, che in un primo momento indicava "uno straniero," mentre nel contesto classico si riferiva a "un nemico." Secondo Watkins, il significato originale potrebbe essere stato "qualcuno con cui si hanno doveri reciproci di ospitalità."

L'evoluzione ortografica è stata influenzata dal cognato norreno gestr. Se si fossero applicate le consuete modifiche fonetiche all'antico inglese, avremmo ottenuto un moderno *yest. Il significato di "persona ospitata a pagamento" (in una locanda, ecc.) è attestato dalla fine del XIII secolo. In antico inglese esisteva anche cuma, che significava "sconosciuto, ospite," letteralmente "colui che viene." L'espressione be my guest nel senso di "prego, vai pure avanti" è stata registrata per la prima volta nel 1955.

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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of *ghos-ti-

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