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Significato di imperfect

imperfetto; incompleto; non perfetto

Etimologia e Storia di imperfect

imperfect(adj.)

Verso la fine del XIV secolo, imparfit significava "peccaminoso, immorale; non ben formato, incompleto, immaturo; rudimentale, elementare." Derivava dal francese antico imparfait, a sua volta dal latino imperfectus, che si traduce come "non finito, incompleto, immaturo." Questo termine latino proveniva dalla forma assimilata di in-, che significa "non, opposto di" (vedi in- (1)), unita a perfectus, che significa "finito, completo" (consulta perfect (adj.)). Nel XVI secolo, il termine subì una modifica (insieme a perfect) per allinearsi meglio al latino. È correlato a: Imperfectly; imperfectness.

Voci correlate

All'inizio del XV secolo, si è assistito a una correzione classica della forma medioinglese parfit, che significava "senza difetti, ideale" (circa 1300) e anche "completo, pieno, finito, privo di mancanze" (fine del XIV secolo). Questa forma deriva dal francese antico parfit, che si traduceva come "finito, completato, pronto" (XI secolo), e a sua volta ha radici nel latino perfectus, che significava "completato, eccellente, realizzato, squisito." Questo termine latino è il participio passato di perficere, che significa "portare a termine, completare, realizzare." La sua composizione deriva da per, che indica "completamente" (puoi vedere per), unito alla forma di facere, che significa "fare, realizzare" (proveniente dalla radice indoeuropea *dhe-, che significa "porre, mettere").

In inglese, il termine è spesso usato come intensivo, come in perfect stranger (straniero perfetto), derivando dall'idea di "completo." Il significato grammaticale, relativo ai tempi verbali che descrivono un'azione come completata, si è sviluppato intorno al 1500. Come sostantivo, appare alla fine del XIV secolo con il significato di "perfezione," derivato dall'aggettivo.

The difference between the Preterit and the Perfect is in English observed more strictly than in the other languages possessing corresponding tenses. The Preterit refers to some time in the past without telling anything about the connexion with the present moment, while the Perfect is a retrospective present, which connects a past occurrence with the present time, either as continued up to the present moment (inclusive time) or as having results or consequences bearing on the present moment. [Otto Jespersen, "Essentials of English Grammar," 1933]
La differenza tra il Preterito e il Perfetto in inglese è osservata in modo più rigoroso rispetto ad altre lingue che possiedono tempi corrispondenti. Il Preterito si riferisce a un momento nel passato senza fornire dettagli sul legame con il presente, mentre il Perfetto funge da presente retrospettivo, collegando un evento passato al momento attuale, sia come un'azione che si è protratta fino al presente (tempo inclusivo) sia come un'azione che ha risultati o conseguenze rilevanti per il presente. [Otto Jespersen, "Essentials of English Grammar," 1933]

Verso la fine del XIV secolo, il termine indicava "incompletezza, carenza, mancanza". Proviene dal francese antico imperfeccion, che significava "difetto; stato di imperfezione" (XII secolo), e risale direttamente al tardo latino imperfectionem (al nominativo imperfectio), che tradotto significa "imperfezione". Questo sostantivo deriva dal latino imperfectus, che significa "imperfetto" (vedi imperfect). L'accezione di "un caso di imperfezione" si è sviluppata all'inizio del XV secolo. Un'alternativa rara, unperfection, è anch'essa attestata verso la fine del XIV secolo.

Il prefisso che forma parole e significa "non, opposto di, privo di" (si trova anche come im-, il-, ir- attraverso l'assimilazione di -n- con la consonante successiva, una tendenza iniziata nel latino tardivo), deriva dal latino in- che significa "non." È imparentato con il greco an-, l'antico inglese un-, tutti provenienti dalla radice del PIE *ne- che significa "non."

Nell'antico francese e nell'inglese medio si trovava spesso en-, ma la maggior parte di queste forme non è sopravvissuta nell'inglese moderno. Le poche che sono rimaste (enemy, per esempio) non vengono più percepite come negative. In inglese, la regola generale è stata quella di usare in- con gli elementi di chiara origine latina e un- con quelli nativi o nativizzati.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of imperfect

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