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Significato di pari-mutuel

sistema di scommesse in cui i partecipanti scommettono su un evento; scommessa collettiva in cui i premi sono distribuiti tra i vincitori

Etimologia e Storia di pari-mutuel

pari-mutuel

Il termine è stato utilizzato per la prima volta nel 1881 in riferimento a una forma di scommessa, ed è tratto dal francese pari-mutuel, che significa "scommessa reciproca." Questo a sua volta deriva da pari, che significa "scommessa" (proveniente da parier, ovvero "scommettere," e dal latino pariare, che significa "saldare un debito," letteralmente "rendere uguale," da par, genitivo paris, che significa "uguale;" puoi vedere anche par (sostantivo)) + mutuel, che significa "reciproco," dal latino mutuus (consulta anche mutual (aggettivo)).

Voci correlate

Verso la fine del XV secolo, il termine "mutuo" iniziò a essere usato per descrivere qualcosa che viene dato e ricevuto reciprocamente, in particolare per quanto riguarda i sentimenti. Deriva dal francese antico mutuel (XIV secolo), a sua volta preso dal latino mutuus, che significa "reciproco, fatto in cambio". Le origini più lontane risalgono alla radice protoindoeuropea *mei- (1), che significa "cambiare, muoversi", e da cui derivano termini legati allo scambio di beni e servizi all'interno di una società, regolato da usi o leggi [Watkins].

Il significato di "comune" si afferma negli anni '30 del Seicento. Tuttavia, è stato spesso usato in modo impreciso e talvolta scorretto (ma non raro, e da molti autori di alto livello), specialmente nell'espressione a mutual friend [Century Dictionary].

That is common which pertains equally to two or more persons or things. That is mutual which is freely interchanged: mutual love, affection, hatred. The word is sometimes incorrectly used for common: our mutual friend, a phrase of very frequent occurrence, no doubt owing to the perfectly correct 'mutual friendship.' [J.H.A. Günther, "English Synonyms Explained & Illustrated," Groningen, 1904]
Si definisce comune ciò che appartiene in egual misura a due o più persone o cose. Si parla di mutuo per ciò che viene scambiato liberamente: amore, affetto, odio reciproco. A volte il termine è usato in modo errato al posto di common: our mutual friend, un'espressione molto comune, probabilmente dovuta alla corretta formulazione di 'mutual friendship.' [J.H.A. Günther, "English Synonyms Explained & Illustrated," Groningen, 1904]

Mutual Admiration Society (1851) sembra essere stato coniato da Thoreau. Il termine Mutual fund è attestato a partire dal 1950.

Durante la Guerra Fredda, mutual assured destruction (MAD) è documentato dal 1966. Assured destruction era già in uso nel 1962 nei circoli militari statunitensi per riferirsi alle armi nucleari come deterrente, reso popolare intorno al 1964 da Robert McNamara, Segretario alla Difesa degli Stati Uniti sotto Lyndon Johnson. Un esempio è la sua dichiarazione davanti al Comitato per i servizi armati della Camera dei Rappresentanti, il 18 febbraio 1965. L'idea alla base era quella di "minacciare un danno minimo necessario per garantire il deterrente: la capacità di sterminare non meno di un terzo della popolazione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) in un attacco nucleare di rappresaglia." [Martin Folly, "Historical Dictionary of U.S. Diplomacy During the Cold War"].

Nel 1964, con il progresso dell'Unione Sovietica nel campo dei missili balistici intercontinentali (ICBM) al pari della NATO, si iniziò ad aggiungere il termine mutual, forse per primo da Donald Brennan, analista della difesa conservatore e critico pubblico della politica, che notò anche l'acronimo MAD.)

Nella prima metà del 1600, il termine indicava "uguaglianza di valore o di circostanze" e, in un contesto economico, "valore di una valuta rispetto a un'altra". Deriva dal latino par, che significa "uguale, di pari dimensione, ben abbinato". Usato anche come sostantivo, si riferisce a "ciò che è uguale, uguaglianza". Le origini di questa parola sono incerte e oggetto di dibattito. De Vaan non si sbilancia, mentre Watkins suggerisce una possibile derivazione dalla radice protoindoeuropea *pere- (2), che significa "concedere, assegnare", con un'idea di reciprocità. Un'altra ipotesi la collega alla radice *per- (5), che significa "commerciare, vendere", basandosi sul concetto di "dare un valore equivalente". Il significato di "standard fissato per consenso o per condizioni naturali, quantità media o abituale" appare per la prima volta nel 1767. Nel golf, il termine è attestato nel 1898, portando all'uso figurato di par for the course, che significa "abbastanza normale, ciò che ci si può aspettare", documentato già nel 1928.

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