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Significato di privateer

corsaro; nave corsara; persona che attacca navi nemiche per conto dello stato

Etimologia e Storia di privateer

privateer(n.)

Negli anni 1660, il termine indicava un "nave armata privata, un vascello da guerra posseduto e comandato da privati, solitamente operante sotto commissione dello stato." Derivava da private (aggettivo), probabilmente ispirato a volunteer (sostantivo) e buccaneer. Negli anni 1670 iniziò a essere usato anche per descrivere "chi comanda o serve su un privateer." Come verbo, si diffuse negli anni 1660 (suggerito in privateering) con il significato di "navigare su un privateer, catturare o infastidire le navi e il commercio nemici."

Voci correlate

"corsaro pirata sulla costa spagnola," anni 1680; in precedenza "colui che arrostisce carne su un boucan" (anni 1660), dal francese boucanier "un pirata; un curatore di carni selvatiche, un utilizzatore di un boucan," una griglia nativa per arrostire carne, dal Tupi mukem (reso in portoghese come moquem circa 1587): "la b iniziale e la m sono intercambiabili nella lingua Tupi" [Klein]. La variante haitiana, barbacoa, divenne barbecue.

Inizialmente usato per descrivere i coloni francesi che lavoravano come boscaioli e cacciatori di cinghiali e bestiame selvatico nelle Indie Occidentali spagnole, divennero un gruppo senza legge e pirata dopo essere stati allontanati dal loro mestiere dalle autorità spagnole. Boucan/buccan stesso è attestato in inglese dal 1610 come sostantivo, circa 1600 come verbo.

Verso la fine del XIV secolo, il termine si riferiva a qualcosa di "appartenente a sé stessi, non condiviso, peculiare a un individuo." Riguardo a un oggetto, indicava "non aperto al pubblico, riservato a persone privilegiate." In ambito religioso, descriveva una regola "non condivisa da tutti i cristiani, distintiva." Proveniva dal latino privatus, che significava "messo da parte (rispetto a ciò che è pubblico), appartenente a sé stessi (non allo stato), peculiare, personale." Questo termine era usato in contrapposizione a publicus e communis.

Il termine è un aggettivo derivato dal participio passato del verbo privare, che significa "privare, derubare, spogliare" di qualsiasi cosa, oppure "liberare, rilasciare, salvare" da qualcosa. La radice di privare si trova in privus, che significa "proprio, individuale," e risale al Proto-Italico *prei-wo-, che indicava "separato, individuale." Questa radice, a sua volta, deriva dal Proto-Indoeuropeo *prai- o *prei-, che significava "davanti a, prima di," e dalla radice *per- (1), che esprimeva l'idea di "avanzare." Così, il significato è evoluto da "essere davanti" a "essere separato."

In antico inglese, un termine simile era syndrig. Riguardo alle persone, indicava chi "non ricopriva cariche pubbliche o impieghi ufficiali," e la sua attestazione risale ai primi anni del XV secolo. Per quanto riguarda le comunicazioni, il significato di "destinato a essere segreto o riservato" è documentato negli anni '50 del Cinquecento. L'espressione In private, che significa "in modo privato," compare negli anni '80 del Cinquecento. Un termine correlato è Privately.

L'espressione Private school, che si riferisce a "scuole di proprietà e gestione privata, non statali e orientate al profitto," è attestata negli anni '50 del Seicento. Il termine Private parts, che significa "genitali," risale al 1785. Un uso precedente, privete, indicante "parti sessuali," è documentato già alla fine del XIV secolo, mentre secret parts con lo stesso significato appare nel XVI secolo.

La locuzione Private property, che designa "proprietà di individui in qualità personale o privata," distinta da beni pubblici o statali, è attestata negli anni '80 del Seicento. L'espressione Private enterprise, che indica "attività commerciali di proprietà privata e non soggette a controllo statale diretto," compare nel 1797. Il termine private sector, riferito alla "parte di un'economia o di un'industria libera da controllo statale," è documentato dal 1948.

Il termine Private eye, che significa "detective privato, persona che lavora in modo non ufficiale per ottenere informazioni riservate o proteggere gli interessi privati dei suoi clienti," è attestato dal 1938 nell'inglese americano (Chandler). L'espressione Private detective, che si riferisce a "detective non appartenente a una forza di polizia ufficiale," compare nel 1856.

Intorno al 1600, il termine indicava "una persona che si offre per il servizio militare," derivando dal francese voluntaire, che significa "colui che si offre volontario," usato anche come aggettivo per "volontario." Le radici latine si trovano in voluntarius, che significa "volontario, fatto di propria volontà." Nella forma plurale, il termine è stato utilizzato per indicare "volontari" (vedi voluntary).

Il significato non militare, riferito a chi entra in un servizio di propria iniziativa, è attestato già negli anni '30 del 1600. Negli anni '50 dello stesso secolo, il termine è stato usato anche per descrivere fiori o alberi che crescono spontaneamente in un luogo piantato.

Come aggettivo, il termine è apparso negli anni '40 del 1600. In ambito militare, durante la Guerra Civile Inglese e successivamente negli Stati Uniti, ha preso piede per distinguere le compagnie formate da cittadini arruolati volontariamente, contrapposte alle truppe regular. Il Tennessee è conosciuto come Volunteer State sin dalla Guerra Messicana, quando una chiamata per 2.800 volontari mobilitò ben 30.000 uomini.

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    Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of privateer

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