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Significato di projection

proiezione; proiezione di un'immagine; rappresentazione

Etimologia e Storia di projection

projection(n.)

Verso la fine del XV secolo, il termine projeccioun in alchimia indicava la "trasmutazione mediante il lancio di una polvere su metallo fuso." Proveniva dal francese antico projeccion e direttamente dal latino proiectionem (al nominativo proiectio), che significava "un lancio in avanti, un'estensione." Era un sostantivo d'azione derivato dalla radice del participio passato di proicere, che significa "stendere, lanciare" (vedi project (v.)).

A partire dagli anni '60 del XVI secolo, il termine assunse un significato cartografico, riferendosi al "sistema di corrispondenza continua tra i punti di una superficie sferica e quelli di un piano." Negli anni '90 dello stesso secolo venne usato per descrivere "l'azione di proiettare." Dal 1756, infine, si riferì a "ciò che sporge o si protende."

Voci correlate

Verso la fine del XV secolo (Caxton), il termine significa "pianificare, architettare" e deriva dal latino tardo projectare, che significa "spingere in avanti". Questo a sua volta proviene dal latino proiectus, participio passato di proicere, che significa "stendere, lanciare; tenere davanti; gettare via; scacciare". La radice di pro- indica "in avanti" (derivata dalla radice protoindoeuropea *per- (1), che significa "in avanti") e si combina con iacere (il cui participio passato è iactus), che significa "lanciare" (anch'esso dalla radice protoindoeuropea *ye-, che significa "lanciare, spingere"). L'idea di base è quella di "lanciare un pensiero in avanti nella mente".

Il significato fisico di "lanciare o proiettare" è attestato dagli anni '90 del '500. L'uso intransitivo, che indica "sporgere, protrudere oltre le parti adiacenti, estendersi oltre qualcosa", risale al 1718 (presente anche in un contesto architettonico nel verbo latino). L'accezione di "proiettare un'immagine su uno schermo" è documentata dal 1865. Il significato psicoanalitico, ovvero "attribuire a un altro (inconsciamente)", compare nel 1895 (suggerito dall'uso di projective), probabilmente in senso figurato, derivante dall'idea di "lanciare la mente nel mondo oggettivo" (1850). L'interpretazione di "trasmettere agli altri attraverso il proprio comportamento" è attestata nel 1955. Correlati: Projected; projecting.

Nel 1856, in ambito medico, il termine deriva da intro-, che significa "dall'interno, dentro", unito a una radice presa da projection e interjection. In filosofia, il termine è stato utilizzato a partire dal 1892, mentre in psicoanalisi è entrato in uso nel 1911, provenendo dal tedesco introjektion. Nel contesto filosofico, l'invenzione del termine è attribuita al filosofo svizzero-tedesco Richard Avenarius (1843-1896), mentre in psicoanalisi si deve a Sándor Ferenczi (1873-1933).

"chi opera un proiettore cinematografico," 1916, da projection + -ist.

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