"un Concetto che nasce dall'uso di due Parole che concordano nel Suono, ma differiscono nel Senso" [Addison]; "Un'espressione in cui l'uso di una parola in due diverse applicazioni, o l'uso di due parole diverse pronunciate allo stesso modo o quasi, presenta un'idea strana o ridicola" [Century Dictionary]; anni 1640 (apparentemente in riferimento a un gioco di parole mascherato su Thames/tame). La parola ha un'origine incerta.
Forse deriva da pundigron, che significa la stessa cosa (anche se attestata solo alcuni anni dopo), essa stessa una parola di etimologia incerta. Forse è una alterazione umoristica dell'italiano puntiglio "equivocazione, obiezione triviale," diminutivo del latino punctum "punto." Questa è pura speculazione. Punnet era un altro dei primi formati.
Pun was prob. one of the clipped words, such as cit, mob, nob, snob, which came into fashionable slang at or after the Restoration. [OED]
Pun era probabilmente una delle parole abbreviate, come cit, mob, nob, snob, che entrarono nel gergo di moda al momento o dopo la Restaurazione. [OED]
Il verbo "fare giochi di parole" è attestato negli anni 1660, in Dryden. Correlato: Punned; punning.
At the revival of learning, and the spread of what we may term the refinement of society, punning was one of the few accomplishments at which the fine ladies and gentlemen aimed. From the twelfth to the sixteenth century, it was at its greatest height. The conversation of the witty gallants, and ladies, and even of the clowns and other inferior characters, in the comedies of Shakespeare and his contemporaries, which we may be sure was painted from the life, is full of puns and plays upon words. The unavoidable result of such an excess was a surfeit, and the consequent dégout, which lasted for more than a century. Like other diseases, it broke out again subsequently with redoubled virulence, and made great havoc in the reign of Queen Anne. [Larwood & Hotten, "The History of Signboards from the Earliest Times to the Present Day," London, 1867]
Al risveglio dell'apprendimento, e alla diffusione di ciò che possiamo definire il raffinamento della società, il gioco di parole era una delle poche abilità a cui le belle dame e i gentiluomini miravano. Dal dodicesimo al sedicesimo secolo, era al suo massimo splendore. La conversazione dei gallanti spiritosi, e delle dame, e persino dei clown e di altri personaggi inferiori, nelle commedie di Shakespeare e dei suoi contemporanei, che possiamo essere certi fosse dipinta dalla vita, è piena di giochi di parole e di giochi linguistici. Il risultato inevitabile di tale eccesso fu un surfeit, e il conseguente dégout, che durò per più di un secolo. Come altre malattie, scoppiò di nuovo successivamente con rinnovata virulenza, e fece grande strage durante il regno della regina Anna. [Larwood & Hotten, "The History of Signboards from the Earliest Times to the Present Day," Londra, 1867]