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Etimologia e Storia di -y
-y(1)
Il suffisso nominale, presente in parole come army, city, country, ecc. Risale al Medio Inglese -ie, derivato dall'Anglo-Francese -ee e dal Francese Antico -e. Le sue origini si trovano nel Latino -atus, -atum, un suffisso per il participio passato di alcuni verbi. In Francese, questo suffisso è stato utilizzato per indicare "occupazione, carica, dignità" (come in duché, clergié).
-y(2)
È un suffisso aggettivale molto comune che significa "pieno di, coperto da, o caratterizzato da" ciò che esprime il sostantivo. Deriva dall'inglese medio -i, che a sua volta proviene dall'inglese antico -ig, risalendo al proto-germanico *-iga- e all'indoeuropeo -(i)ko-, un suffisso aggettivale. È imparentato con elementi greci come -ikos e latini come -icus (vedi -ic). Tra i cognati germanici troviamo il fiammingo, il danese, il tedesco -ig e il gotico -egs.
È stato usato a partire dal XIII secolo con i verbi (drowsy, clingy) e nel XV secolo ha iniziato a comparire anche con altri aggettivi (crispy). È principalmente associato a monosillabi; con aggettivi di più di due sillabe tende a risultare comico.
*
Le forme varianti in -y per aggettivi brevi e comuni (vasty, hugy) hanno aiutato i poeti dopo la perdita della -e grammaticalmente vuota ma metricamente utile nell'inglese medio tardo. Gli autori di versi si sono adattati alle forme in -y, spesso in modo artistico, come nel verso di Sackville "The wide waste places, and the hugy plain." (usare and the huge plain avrebbe creato un problema metrico).
Dopo la critica di Coleridge, che lo considerava un artificio arcaico, i poeti hanno abbandonato forme come stilly (Moore è probabilmente stato l'ultimo a usarla, con "Oft in the Stilly Night"), paly (già usata da Keats e dallo stesso Coleridge) e altre simili.
Jespersen, nel suo "Modern English Grammar" del 1954, elenca anche bleaky (Dryden), bluey, greeny e altri termini legati ai colori, lanky, plumpy, stouty e lo slang rummy. Secondo lui, Vasty sopravvive solo come imitazione di Shakespeare, mentre cooly e moisty (Chaucer, quindi Spenser) sono ormai completamente obsoleti. Tuttavia, in alcuni casi nota che forme come haughty e dusky sembrano aver soppiantato quelle più brevi.
-y(3)
Il suffisso diminutivo usato per formare nomi propri affettuosi (Christy, Sandy, Jemmy) è attestato intorno al 1400 in Scozia (come -ie). Potrebbe derivare dalla fusione della comune desinenza aggettivale -y (2) con antichi suffissi femminili in -ie. È possibile che sia stato rinforzato dall'olandese -je usato in modo simile.
Secondo l'Oxford English Dictionary (1989), è diventato comune in inglese tra il XV e il XVI secolo.
Il suo uso con nomi comuni, come nei nomignoli infantili per gli animali (Jenny wren), sembra essere iniziato in Scozia (laddie è attestato negli anni '40 del 1500) e a partire dalla fine del XVIII secolo è diventato popolare in inglese grazie a Burns (timrous beastie). Tuttavia, potrebbe apparire prima in parole come baby e puppy, e si può notare un parallelo con hobby in hobby-horse. Nomi come Granny, dearie e sweetie risalgono tutti al XVII e all'inizio del XVIII secolo.
In generale, è usato con i nomi femminili (Kitty, Jenny), dove si sovrappone a nomi come Mary, Lucy, Lily, in cui non funge da diminutivo. L'estensione ai cognomi sembra risalire agli anni '40 del XX secolo.
-y(4)
È un suffisso nominale presente in parole di origine latina e greca che indica stato, condizione o qualità (jealousy, sympathy); può anche riferirsi all'attività o al risultato di essa (victory, history). Questo suffisso è arrivato attraverso l'anglo-francese e il francese antico -é, ed è derivato dal latino -ia, dal greco -ia e dalla radice indoeuropea *-a-, che formava sostantivi astratti o collettivi.
Dal punto di vista etimologico, è identico a -ia e rappresenta il secondo elemento in suffissi come -cy, -ery, -logy, e così via. Molte delle parole che lo contengono avevano inizialmente un significato astratto, prima che si sviluppassero quelli concreti (ad esempio, embroidery).
In tempi moderni, il suffisso è talvolta utilizzato in parole di formazione classica (inquiry) e, per analogia, per creare forme alternative (innocence/innocency). Queste ultime non hanno un significato distinto, ma possono essere utili dal punto di vista metrico per aggiungere una sillaba extra (simile all'y- di Spenser).
Voci correlate
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Traduzione generata da IA. Per il testo originale, clicca qui: Etymology, origin and meaning of -y
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