Negli anni '90 del 1500, il termine significava "bandire (qualcuno), inviare in un luogo remoto o sconosciuto, allontanare o mandare via". Deriva dal latino relegatus, participio passato di relegare, che significa "rimuovere, licenziare, bandire, mandare via, programmare, mettere da parte". Questo a sua volta si compone di re-, che indica un movimento di ritorno (puoi vedere re- per ulteriori dettagli), e legare, che significa "inviare come deputato, inviare con un incarico, incaricare, legare per testamento". Quest'ultimo potrebbe essere interpretato letteralmente come "impegnare con un contratto" ed è collegato a lex (genitivo legis), che significa "contratto, legge". Le sue radici risalgono all'PIE *leg- (1), che significa "raccogliere, radunare".
Tutti i significati derivano da un'accezione specifica nel diritto romano: "inviare in esilio, costringere a allontanarsi da Roma per un certo periodo di tempo". L'interpretazione "porre (qualcuno) in una posizione di inferiorità" è attestata dal 1790. Riguardo a soggetti, oggetti e simili, il significato di "assegnare a una categoria o dominio specifico" è documentato dal 1866. Altre forme correlate includono: Relegated (bandito), relegating (bandendo), relegable (bandibile).
[ Relegatio] allowed the expulsion of a citizen from Rome by magisterial decree. All examples of relegation were accomplished by magistrates with imperium, and lesser magistrates probably did not possess this power. Any number of individuals could be relegated under a single decree, and they even could be directed to relocate to a specific area. This act was generally used to remove undesirable foreigners from Rome, as when Greek philosophers were expelled from Rome in 161 and two Epicureans, Philiscus and Alcaeus, were banished seven years later. [Gordan P. Kelly, "A History of Exile in the Roman Republic," Cambridge: 2006]
[ Relegatio] consentiva l'espulsione di un cittadino da Roma tramite decreto di un magistrato. Tutti gli atti di relegazione erano eseguiti da magistrati con imperium, e i magistrati minori probabilmente non avevano questo potere. Un numero qualsiasi di persone poteva essere relegato con un unico decreto, e potevano persino essere indirizzati a trasferirsi in una zona specifica. Questo atto era generalmente usato per rimuovere stranieri indesiderati da Roma, come quando i filosofi greci furono espulsi nel 161 e due epicurei, Filisco e Alceo, furono banditi sette anni dopo. [Gordan P. Kelly, "A History of Exile in the Roman Republic," Cambridge: 2006]